“Visto che la chirurgia bariatrica sta finalmente ottenendo la considerazione più corretta, vale a dire quella di una chirurgia di guarigione e non estetica ed è in continuo aumento, questo Congresso ha tre obiettivi fondamentali: stabilire le buone pratiche, mettere al centro i giovani e soprattutto le donne chirurgo che devono conciliare lavoro e vita privata, in particolar modo in un momento in cui c’è anche una grande fuga dal Ssn. E poi parleremo del nostro incessante impegno nella lotta allo stigma e alle sue manifestazioni più odiose, cosa che ci vede da sempre in prima linea grazie anche al prezioso apporto delle associazioni dei pazienti”. Sono le parole del Roberto Moroni, Presidente del XXX Congresso SICOB (Società Italiana Chirurgia dell’obesità e delle Malattie Metaboliche ), appuntamento in programma a Cagliari dal 23 al 25 giugno.

Sul piano strettamente clinico nella “tre giorni” sarda si parlerà invece di novità in fatto di tecniche chirurgiche, di gestione delle complicanze e dei risultati a medio-lungo termine, ma anche di ottimizzazione delle risorse e dei percorsi di cura. Si affronteranno anche temi controversi come la gestione degli insuccessi, l’indicazione all’utilizzo del robot, dell’endoscopia operativa, le indicazioni e le controindicazioni alla chirurgia secondaria, la sostenibilità economica. Focus importanti anche sulla fragilità psichica e sull’importanza del team multidisciplinare per il supporto del paziente, fondamentale per il successo duraturo degli interventi di chirurgia bariatrica.

Centrale, però, resta la ricerca del continuo miglioramento delle procedure che possono rivoluzionare la qualità di vita dei pazienti, come sottolinea il Presidente del Congresso Roberto Moroni: “Noi in questo congresso non abbiamo l’ambizione di delineare delle linee guida, per questo è al lavoro una commissione della SICOB, ma di stabilire quali possano essere le buone pratiche, vale a dire gli ambiti in cui possiamo agire per migliorare non solo la qualità di vita ma anche l’aspettativa di vita del paziente e tutti i processi che bisogna mettere in atto perché questo obiettivo sia raggiunto. Non dimentichiamo infatti che oggi la chirurgia bariatrica rappresenta sempre più lo snodo per recuperare attraverso interventi effettuati in laparoscopia nel 98% dei casi, una qualità di vita che associa alla perdita di peso anche un drastico calo delle patologie e delle complicanze correlate all’obesità come diabete, patologie cardiovascolari, respiratorie ecc. E se consideriamo che in Italia l’11,7 % degli adulti e il 40% degli adolescenti soffre di obesità, un bambino su 3 è in sovrappeso o obeso e se non curato diventerà un adulto obeso, lo scenario ci obbliga ad impegnarci in questo senso. Per questo spaziamo su vari argomenti, partendo da sessioni dedicate alla terapia del diabete e alle aspettative relative ai risultati del decorso del diabete. Ma tratteremo anche le nuove metodiche endoscopiche operative, la gestione delle indicazioni degli interventi e delle possibili complicanze. Inoltre affrontiamo anche l’aspetto sociale che ci riguarda: nel nostro lavoro e in tutti i nostri progetti infatti coinvolgiamo a pieno titolo le associazioni dei pazienti che si battono a livello sociale e politico per abbattere lo stigma sull’obesità; a questi argomenti saranno dedicate sessioni ad hoc.”

A proposito di stigma, alle parole del Presidente del Congresso Moroni si aggiungono quelle del Presidente SICOB Marco Antonio Zappa che condanna tutte le manifestazioni che prendono di mira gli adolescenti: “La SICOB – afferma Zappa - condanna fermamente fenomeni come quello della boiler summer cup, sempre più diffusi e volti a creare un senso di enorme disagio e di emarginazione nei giovani che soffrono di obesità. Noi come Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche da sempre ci battiamo nei confronti di questi atteggiamenti gravissimi che possono avere serie ripercussioni anche sulla salute mentale dei nostri giovani e favoriamo invece tutti i programmi educativi che li contrastino e li prevengano coinvolgendo addetti ai lavori, istituzioni, aziende, scuole e famiglie. Occorre fermare definitivamente questa deriva; l’obesità è una malattia da prevenire e curare, non da denigrare”.

In prima linea anche la neonata Fondazione SICOB, presieduta dal professor Diego Foschi, che sottolinea un altro tipo di stigma, quello verso chi finalmente si decide al grande passo ed affronta l’intervento chirurgico: “Lo stigma – afferma Foschi- è particolarmente forte anche verso le persone che decidono di farsi operare: sono considerate senza volontà, capaci solo di ricorrere passivamente a una procedura vincente, senza impegnarsi e speculando a proprio vantaggio sul SSN. In realtà si tratta di persone coraggiose, che si cimentano in un percorso impegnativo e lungo che alla fine risulta vantaggioso per tutti. Per ristabilire la verità e sviluppare ulteriormente la chirurgia Bariatrica, SICOB e Fondazione SICOB hanno deciso per il prossimo ottobre di istituire il ‘Bariatric Day’, giornata dedicata a coloro che vogliono conoscere meglio le procedure chirurgiche e che hanno bisogno di un aiuto qualificato per affrontare il problema del peso in più. Sarà il momento della presa di coscienza che la chirurgia bariatrica è indispensabile e deve essere ulteriormente sviluppata”.

Al centro del Congresso anche i giovani chirurghi e soprattutto le donne chirurgo che nelle scuole di specializzazione oggi superano il 50% degli iscritti: “A loro – prosegue Moroni - saranno dedicate sessioni in cui si affronteranno tutte le problematiche legate alle aspettative professionali e alla vita privata. A questo proposito, abbiamo creato delle sessioni che si intitolano ‘Mezz’ora con…’ all’interno delle quali affrontiamo molti temi correlati a questa problematica e in una di queste avremo ospite una delle donne chirurgo più famose in Italia, Fouzia Mecherì, che parlerà delle difficoltà di essere al tempo stesso una donna chirurgo e una mamma. Tra l’altro, un altro tema delicato riguarda il momento particolare che stiamo vivendo, in cui gli operatori sanitari sono in fuga dalla sanità. Occorre creare una inversione di tendenza apportando dei cambiamenti, evidentemente”.

(Unioneonline/v.l.)

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