«Occupandoci della tiroide, bisogna osservare che la carenza di iodio è ancora un problema epidemiologico rilevante in diverse aree geografiche, tra le quali la Sardegna», mette in evidenza il professor Pietro Giorgio Calò, direttore della Chirurgia polispecialistica del Policlinico “Duilio Casula”, ospite della doppia puntata di “15 minuti +15 con…”, il talk di approfondimento sulla salute dell’Azienda ospedaliero-universitaria, di Cagliari, in collaborazione con il gruppo Unione Sarda, condotto come sempre dal dal giornalista Fabrizio Meloni, responsabile Comunicazione e relazioni esterne dell’Aou.

«La carenza di iodio, in rapporto all’età coinvolta, può causare differenti problematiche», spiega il professore. «Per esempio, l’ipotiroidismo materno può essere responsabile, in gravidanza, di problemi nello sviluppo fetale; durante l’accrescimento, ritardo di crescita e problemi neurologici, mentre in età adulta si riscontra l’aumento di volume tiroideo, noto come gozzo e noduli tiroidei, con una prevalenza di circa il 20%. Altre patologie molto frequenti sono le tireopatie autoimmuni, TA (tiroidite di Hashimoto e morbo di Basedow), malattie autoimmuni organo-specifiche che si possono presentare con alterazioni morfologiche (atrofia, gozzo diffuso o noduli) o funzionali (ipotiroidismo o ipertiroidismo) della tiroide, anche se nelle fasi iniziali sono asintomatiche; la prevalenza è stimata tra il 5 e il 20% nelle donne e 1-5% negli uomini. Infine, vi sono i tumori maligni della tiroide, la cui incidenza è andata nettamente aumentando negli ultimi decenni, essendo riscontrabile in circa il 7-10% dei noduli tiroidei, sia per un reale incremento che per una diagnosi più precoce (grazie all’ecografia tiroidea e all’esame citologico mediante agoaspirato dei noduli tiroidei)».

«Dato che la maggior parte di questi tumori è poco aggressivo, le terapie impiegate permettono una perfetta guarigione», interviene il secondo ospite della trasmissione, il professor Francesco Boi, endocrinologo del “Duilio Casula”. «Anche per i rari tumori con tendenza alla diffusione metastatica», prosegue, «le nuove recenti terapie anti-tumorali locali e sistemiche consentono di controllare la malattia. La Sardegna per motivi geografici e genetici presenta un’alta prevalenza e incidenza delle malattie tiroidee. Nell’Isola vengono effettuati più di mille interventi di tiroidectomia all’anno con un trend in aumento. Nella struttura di Chirurgia generale polispecialistica vengono effettuati circa 400 interventi, di cui almeno 150 per tumori. Gli interventi eseguiti sono la tiroidectomia totale (asportazione completa della tiroide) e la emitiroidectomia (asportazione di metà della tiroide). Nel caso di tumori e tiroidi di piccole dimensioni l'intervento può essere eseguito anche per via mininvasiva (MIVAT) con incisioni cutanee di 1,5-3 cm. La presenza di un team multidisciplinare e di centri ad alto volume consente migliori risultati e terapie personalizzate».

Luca Mirarchi

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