L’artrite, come abbiamo visto, racchiude al suo interno numerose varianti: se ne stimano circa un centinaio. Se l’artrite reumatoide è la più conosciuta e indagata, ve ne sono almeno altre quattro che si manifestano con frequenza.

L’artrite gottosa

L’artrite gottosa è la forma più comune negli adulti e si stima che in Italia colpisca tra l’1 e il 2% della popolazione. A lungo mal diagnosticata e mal curata, ora è una patologia pienamente controllabile grazie agli sviluppi della scienza medica. Si tratta di una malattia reumatica cronica e disabilitante, associata a un aumento di acido urico, una sostanza che i reni non riescono a smaltire correttamente, nel sangue. Questo eccesso di acido si deposita nelle articolazioni sotto forma di precipitati di cristallo di urato. In passato era ritenuta la malattia dei ricchi, perché la si credeva legata all’usanza di consumare pasti molto abbondanti: in realtà, le cause sono molteplici. Alla base c’è anche un difetto genetico che dà origine all’iperuricemia. I sintomi sono dolore articolare, rossore, gonfiore e calore al tatto della zona colpita. In più del 50% dei casi, l’articolazione colpita è quella dell’alluce.

L’artrite settica

L’artrite settica è una infiammazione articolare che viene scatenata da un agente infettivo al di fuori dell’articolazione, che raggiunge la stessa in un secondo tempo. Colpisce solitamente una sola articolazione, quasi sempre grande, come l’anca o il ginocchio, ed è più frequente nei bambini e negli anziani. Il germe responsabile (un batterio, un virus o un fungo) raggiunge l’articolazione con il sangue, se si tratta di un caso “a distanza” (come un’infezione polmonare), oppure da un focus vicino o da una ferita. L’articolazione appare tumefatta e calda, può insorgere anche la febbre. Gli esami del sangue e del liquido articolare sono i più diffusi per arrivare alla diagnosi: il test del liquido consente inoltre di isolare l’agente infettivo. Una volta certificata l’infezione, deve iniziare in tempi rapidissimi la terapia antibiotica.

L’artrite psoriasica

L’artrite detta psoriasica colpisce le articolazioni di una persona affetta da psoriasi (o con familiari di primo grado che ne soffrono). Secondo le statistiche, un terzo dei pazienti con psoriasi finisce per sviluppare anche l’artrite, che può interessare sia le articolazioni periferiche, sia la colonna vertebrale, con rari casi in cui a essere colpiti sono occhi, cuore e polmoni. I sintomi sono molto simili a quelli dell’artrite reumatoide, ma con alcune distinzioni: l’interessamento articolare è spesso asimmetrico e alcune zone colpite sono proprie dell’artrite psoriasica, come la colonna vertebrale.

L’artrite reattiva

L’artrite reattiva viene causata da un’infezione localizzata in altre parti del corpo, solitamente nel tratto urinario o a livello gastrointestinale. Il tempo di sviluppo è di circa 1-6 settimane dopo l’infezione. Alla base c’è una forte componente genetica: chi presenta l’antigene HLA-B27 ha un rischio di sviluppare l’artrite che supera il 20%, a fronte dell’1-4% della popolazione generale. I soggetti più colpiti sono i giovani (18-40 anni). Oltre ai sintomi classici, il paziente può manifestare anche fastidi tipici di infezioni gastrointestinali.

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