Il vertice a Villa Grande, la splendida residenza romana di Silvio Berlusconi sull’Appia Antica, per dar prova di un centrodestra compatto all’indomani del flop alle amministrative, vinte quasi ovunque dai candidati del Pd.

Ma passano meno di 24 ore e nuove tensioni esplodono. Il Foglio ha pubblicato un audio inequivocabile in cui Salvini, parlando ai parlamentari della Lega riuniti a Roma, dà della “rompico*** a Giorgia Meloni”, unica dei tre leader di centrodestra all’opposizione del governo Draghi.

"È ovvio che noi abbiamo un centrodestra nel governo e uno all'opposizione. Però c'è modo e modo di stare all'opposizione. Si può concordare una quota comprensibile di rottura di co*** dall'opposizione, che però vada a minare il campo Pd e 5 Stelle e non sia fatta scientemente, come è accaduto negli ultimi mesi, per mettere in difficoltà la Lega e il centrodestra”, le parole dell’ex ministro dell’Interno.

Salvini smorza i toni: "L'audio rubato? Non ci faranno litigare. Posso far vedere i messaggi Whatsapp in cui io e Giorgia ridiamo e scherziamo”, le parole del segretario della Lega. Anche Meloni getta acqua sul fuoco: non commenta, e fonti di Fdi ribadiscono che “non sarà un audio, per lo più rubato in una riunione interna a un altro partito, a far litigare Lega e Fratelli d’Italia".

CASO FORZA ITALIA – Come se non bastasse, la rottura in Forza Italia. Con i tre ministri Gelmini, Brunetta e Carfagna che sconfessano una linea definita troppo vicina a quella dei sovranisti, criticano le scelte dei candidati di Roma e Milano e i troppi ammiccamenti di Lega e Fdi a no pass e no vax.

"Il centrodestra non è unito”, la loro posizione, Forza Italia ha bisogno di un rilancio e c’è un malcontento diffuso raccolto anche da decine di parlamentari del partito di Silvio Berlusconi. Il Cav prova a richiamare all’ordine i suoi, ma non è più il federatore di una volta e lo stesso Brunetta propone “una nuova coalizione a sostegno di Draghi, che ricomponga le attuali forze intorno ai tre poli europei socialista, liberale, popolare”. Se nel centrodestra l’egemonia resta in mano a Lega e Fdi, è convinto il ministro, “la coalizione è inevitabilmente perdente, come si è visto alle amministrative e si vedrà anche alla politiche, non sono credibili coalizioni formate solo per ragioni elettorali”.

La replica di Salvini: "Nel mio ruolo di federatore, chiamo il ministro Brunetta, che stimo, per ascoltare e per capire. Non giudico le interviste. Però lo chiamo, come ho sentito ieri la Gelmini. Non commento le discussioni interne a Fi. La lezione dell'astensione di massa delle amministrative ci dice che dobbiamo unire".

(Unioneonline/L)

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