Una vera e propria bufera politica è quella che si è abbattuta sul presidente italiano dell’europarlamento Antonio Tajani, accusato apertamente di "irredentismo" e "revisionismo storico".

Sotto accusa le parole pronunciate alla foiba di Basovizza, a Trieste, dove durante la cerimonia per la Giornata del Ricordo ha esaltato "l'Istria italiana" e la "Dalmazia italiana".

"Viva Trieste, viva l'Istria italiana – ha esclamato Tajani in chiusura del suo intervento - viva la Dalmazia italiana, viva gli esuli italiani, viva gli eredi degli esuli italiani, evviva coloro che difendono i valori della nostra Patria".

Immediata la risposta del premier sloveno Marjan Sarec, che ha espresso il suo pensiero con un tweet: ''Il fascismo era un fatto e aveva lo scopo di distruggere il popolo sloveno''.

Anche il primo ministro croato, Andrei Plenkovic, ha criticato Tajani, chiedendo un chiarimento sulle sue affermazioni ''che contengono elementi di rivendicazioni territoriali e di rivisionismo storico''.

Quindi la replica di Tajani: "Il mio riferimentoall'Istria e alla Dalmazia italiana non era in alcun modo una rivendicazione territoriale. Mi riferivo agli esuli istriani e dalmati di lingua italiana".

(Unioneonline/v.l.)
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