Governare la rivoluzione energetica di cui la Sardegna è protagonista, come ha rimarcato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, e difenderla dal temuto assalto speculativo.

Ora il Consiglio regionale è chiamato a fissare i paletti contro l’invasione eolica con un provvedimento che vada ben oltre il timido ordine del giorno approvato recentemente.

«Le amministrazioni locali e la Regione devono essere determinanti nella scelta del luogo e del tipo di impianto che si vuole realizzare», spiega l’assessora all’Industria Anita Pili.

Sindaci e comitati chiedono a gran voce una moratoria. Da giovedì le commissioni congiunte saranno al lavoro per quella che è ormai tra le priorità di fine legislatura. 

Testo base potrebbe essere la proposta di legge presentata dal gruppo dell’Alleanza Rosso-Verde, che prevede due cose: uno stop a tutti i procedimenti autorizzativi in attesa di un piano energetico per la Sardegna; e la necessità che i pareri delle comunità locali siano vincolanti.

Si auspica un’approvazione trasversale del provvedimento anche per accorciare i tempi.

«Attraverso questa legge – spiega il consigliere regionale Pd Piero Comandini - noi faremo una moratoria e stabiliremo una volta per tutte le aree in cui possono essere realizzati questi impianti e le aree in cui non possono essere realizzati, cosa che la Giunta avrebbe dovuto fare da anni».

Michele Ennas, capogruppo della Lega: «Le comunità locali devono essere coinvolte, lo diciamo da tempo. Ci vuole un confronto serio e senza strumentalizzazioni, anche perché alcune delle scelte che oggi paghiamo sono state prese quando l’attuale opposizione era al Governo nazionale».

Anche per il capogruppo M5s Alessandro Solinas una legge che fermi l’assalto eolico deve essere «una priorità di fine legislatura, non possiamo aspettare un minuto di più». Il provvedimento, avverte, «deve essere il più condiviso possibile».

(Unioneonline)

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