Ipotesi incarico lampo a Giorgia Meloni per la formazione del nuovo governo. Forse già domani.

Alle 10.30 del mattino la delegazione di centrodestra sale al Colle per le consultazioni con il Capo dello Stato Sergio Mattarella: ci saranno tutti i partiti, presente anche Silvio Berlusconi, ma alla fine dell’incontro la leader di FdI parlerà per tutti.

"Domani, insieme a tutta la coalizione del centrodestra, saliremo al Quirinale per le consultazioni con il Presidente della Repubblica Mattarella. Siamo pronti a dare all'Italia un Governo che affronti con consapevolezza e competenza le urgenze e le sfide del nostro tempo", ha twittato Meloni al termine del primo giorno di consultazioni al Quirinale.

Oggi Mattarella ha ricevuto in primis i presidenti delle Camere: “Colloquio cordiale ed emozionante, non c’è motivo di aggiungere altro”, ha tagliato corto Ignazio La Russa, è andato via senza rilasciare dichiarazioni Lorenzo Fontana.

Poi è toccato al Gruppo Misto e alle Autonomie, che non voteranno la fiducia, hanno fatto sapere.

"Abbiamo paura di una coalizione con un primo partito nazionalista, sovranista. In passato abbiamo avuto problemi con FdI perchè hanno difficoltà ad accettare il diverso", ha detto Julia Unterberger di Svp. “Per esempio spesso ci dicono di andare in Austria, spero che in futuro abbiano con noi un approccio più costruttivo”.

Per il Terzo Polo ha parlato Carlo Calenda, affiancato da Raffaella Paita, Matteo Richetti, Carlo Calenda e Teresa Bellanova: "Azione e Italia viva saranno all'opposizione di questo governo, senza sconti. Un'opposizione che cercherà di ingaggiare il governo su tematiche concrete”.

Sarà un’opposizione "non pregiudiziale, sino a quando viene rispettato il collocamento italiano nel mondo, in Ue e con i partner atlantici. Su questi temi non è possibile alcun compromesso", ha aggiunto Calenda, esprimendo "viva preoccupazione" per le parole di Berlusconi, "incidenti" che "danno la sensazione del traballare della politica estera. Serve un chiarimento definitivo da parte del governo e della maggioranza".

Anche Giuseppe Conte, M5s, si è detto “preoccupato” per la collocazione internazionale dell’Italia: "Ci aspettiamo un esecutivo a forte vocazione europeista, una connotazione e una trazione necessaria e indiscutibile, un esecutivo che abbia chiara la collocazione euroatlantica e che sia pronto ad affrontare la crisi in atto".

Ancora: "Abbiamo espresso al presidente Mattarella sconcerto per i contrasti tra le forze di centrodestra che si accingono a formare un governo. Siamo al di là di una dialettica accesa con uno scontro che immagino si comporrà con la formazione del nuovo esecutivo”.

Quindi il Pd, con Enrico Letta che si è aggiunto alle altre forze di opposizione nelle critiche agli audio di Silvio Berlusconi (“un vulnus, così come gli applausi che hanno accompagnato le sue parole”) e ha detto: “Saremo rigorosi e fermi, convintamente all’opposizione”.

"Non accetteremo ambiguità sul tema dei diritti”, ha aggiunto il segretario dem, più aperto invece su eventuali modifiche della Costituzione. "Abbiamo voluto rimarcare che in questa legislatura abbiamo intenzione di essere a difesa della Costituzione repubblicana, che non vuol dire che non siamo disponibili a una discussione per migliorare la Carta ma saremo contrari a stravolgimenti dell'impianto".

Incalzato dai giornalisti, Letta ha anche parlato del campo largo aprendo alle altre forze di opposizione: “Io sono fermamente convinto che in questa legislatura, dopo una campagna elettorale in cui le opposizioni sono andate divise, serva un percorso verso una maggiore convergenza, se si vuole evitare che la legislatura duri 5 anni con lo stesso governo. Alcuni primi passi li abbiamo fatti e abbiamo "intenzione di andare in questa direzione. Ma noi siamo gli unici nell'opposizione che abbiamo iniziato un'autocritica. Con il congresso costituente per nuovo Pd metteremo in discussione noi per una maggiore intesa tra le opposizioni”.

Proposta bocciata però da Giuseppe Conte: "Un'opposizione unitaria non è nell'ordine delle cose - ha detto -. Il Pd ha avviato una fase congressuale, faranno il loro percorso. Su molti passaggi potremo trovarci insieme ma non è il tempo di una cabina di regia coordinata e permanente".

(Unioneonline/L)

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