"Sono soddisfatto di aver raggiunto un obiettivo che mi ero posto: arrivare alla conclusione ordinata della legislatura".

Così Paolo Gentiloni traccia il bilancio del suo mandato da presidente del Consiglio, a chiusura della XVII legislatura, precisando: "Può sembrare una mia mania o cosa ovvia ma c'è di mezzo la Costituzione. Pensate a quanto sarebbe stato traumatico interrompere la legislatura".

"L'Italia - entra nel merito Gentiloni - si è rimessa in moto: grazie alle famiglie, alle imprese, ai lavoratori, a chi studia e a chi si prende cura delle persone. Io uso spesso il verbo accompagnare, dobbiamo dirci che l'Italia si è rimessa in moto e lo ha fatto innanzitutto per merito degli italiani".

Ora occorre, per il premier, "non dilapidare lo sforzo fatto" e questo è "il primo impegno che la politica e i governi che verranno devono assumersi" perché sarebbe "grave e irresponsabile non farlo".

"Il mio governo è nato in circostanze molto difficili: la sconfitta nel referendum costituzionale, le dimissioni di Renzi, le divisioni nella maggioranza. Ma detto questo, non abbiamo tirato a campare, il mio governo ha fatto pochi annunci ma non ha preso poche decisioni" e questo dimostra che "in Italia c'è una sinistra di governo a servizio del Paese".

LA RIPRESA E LE BANCHE - "Il famoso fanalino di coda dell'Europa non siamo più noi. Se lo cercate, cercatelo altrove. Restiamo indietro rispetto alla media dell'Eurozona, ma siamo migliorati: ci siamo messi in moto", dice, sottolineando come il deficit sia dimezzato e l'esportazione ripartita.

"Siamo fra i quattro o cinque giganti mondiali dell'export. A volte, come si dice a Roma, 'nun ce se crede' però è così, e dovremmo esserne tutti più consapevoli".

Sulle banche "abbiamo messo soldi pubblici per salvare i risparmiatori e per evitare effetti di sistema: altro che regalare soldi ai mariuoli. Vigiliremo perché il risanamento prosegua con lo sforzo necessario". E sì, "ho insistito perché la Boschi restasse".

LO IUS SOLI - "Il modo migliore per archiviare la legge sullo Ius soli per anni sarebbe stato quella di farla bocciare: perfetto, lineare, pratica archiviata", ha detto Gentiloni nel momento, molto atteso, in cui ha toccato l'argomento della legge di cittadinanza.

"Pur avendoci lavorato, la verità semplice è che non siamo riusciti a mettere insieme i numeri". Non averla approvata "è un difetto dell'azione di governo, non sto dando la colpa a nessuno, ma non siamo riusciti".

"Non c'era incertezza sui contenuti - assicura - ma c'era incertezza sui numeri". "Sappiamo che il futuro, se guardiamo lontano, si gioca sulla nostra capacità di non escludere e non respingere", ha aggiunto, "perché se escludi e respingi raccogli odio".

LA MINORANZA PD - Sempre restando in tema Ius soli, fino all'ultimo - all'interno della minoranza del Partito democratico - c'è stato chi non si è arreso.

In prima fila il presidente della commissione Diritti umani del Senato, il politico sassarese Luigi Manconi: "Ma chi l'ha detto, che si debba votare il 4 marzo? E chi ha stabilito che le Camere si sciolgano tra 24 o, al più, 48 ore?", dice rivolgendosi direttamente al presidente della Repubblica.

"Il tempo c'è. Basta volerlo. Basterebbe prolungare la legislatura di un paio di settimane e prevedere il voto - che so? - per il 18 marzo", azzarda.

Il Capo dello Stato, pur essendo interpellato a più riprese (l'ultimo appello è stata la lettera degli italiani senza cittadinanza), non intende entrare in una partita che ritiene tutta parlamentare.

"Gli appelli vanno fatti ai segretari dei partiti", è la linea del Colle.

ULTIMO ATTO - Ora il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ascoltati anche Pietro Grasso e Laura Boldrini, scioglierà le Camere.

La data più "gettonata" per le elezioni resta quella del 4 marzo, il "momento più alto della vita democratica - aveva detto Mattarella dieci giorni fa - da affrontare sempre con fiduciosa serenità".

Secondo alcune indiscrezioni, il ministro dei Trasporti Graziano Delrio potrebbe candidarsi come capolista nel nord Sardegna.

(Unioneonline/s.s.-D)

Luigi Manconi durante una manifestazione per lo Ius soli
Luigi Manconi durante una manifestazione per lo Ius soli
Luigi Manconi durante una manifestazione per lo Ius soli

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