Dopo lo stop dello Ius soli in Senato per la mancanza del numero legale di presenze a Palazzo Madama, il movimento "Italiani senza cittadinanza" scrive a Sergio Mattarella.

"Presidente, oggi ricorrono i settant'anni della promulgazione della Costituzione del nostro Paese. In una giornata così bella e fondamentale per le nostre vite e per la nostra democrazia, è nostro dovere ricordarle come molte e molti di noi abbiano imparato a conoscerla tra i banchi di scuola, imparandone i valori fondamentali di libertà, uguaglianza, pace, rispetto, imparando a diventare di fatto cittadini e non più sudditi, secondo gli auspici di Piero Calamandrei e le opportune circolari ministeriali che spingono i docenti a seminare semi di cittadinanza attiva nei loro allievi e nelle loro allieve", si legge nella lettera.

"Caro Presidente, concorderà con noi che il 23 dicembre la Repubblica ha fallito nella rimozione di questi 'ostacoli', mantenendo di fatto una distinzione netta tra cittadini e non, basata su una concezione prettamente elitaria ed economica della cittadinanza".

"Non lasci che questa battaglia, iniziata con le prime mobilitazioni della Rete Nazionale Antirazzista nel 1997, quando molti e molte di noi non erano ancora nati - è l'appello rivolto al Capo dello Stato - cada in un nulla di fatto. Anche perché così non è".

"In questi mesi, forze oscure che puntano a indebolire le ragioni della convivenza e dello stato di diritto sono cresciute, proprio cavalcando le ragioni del fronte del no alla riforma, riattivando la memoria di parole d'ordine che credevamo dimenticate, legate al fascismo e del colonialismo".

"Con la nostra battaglia puntiamo ad ottenere, finalmente, il nostro riconoscimento come categoria sociale finora ignorata e dimenticata - si legge nella lettera - con la nostra battaglia puntiamo ad una politica di ampio respiro, al passo con i tempi e che soprattutto sappia riconoscere i cambiamenti sociali e culturali del proprio Paese".

"Con la nostra battaglia, inoltre, puntiamo ad ottenere un'applicazione ancora più incisiva della nostra Costituzione Italiana. Non lasciateci soli ancora una volta", concludono.

(Unioneonline/D)

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