«L’ultimo colpo di coda di chi all’improvviso si vede privato di poteri e prebende. Evidentemente da fastidio chi mina dalle fondamenta un sistema di potere e controllo rodato». L’assessora regionale al Lavoro Desirè Manca, esponente di punta del M5s in Sardegna, sembra lasciar intendere che ci siano delle trame oscure dietro la dichiarazione di decadenza della presidente regionale Alessandra Todde. 

L’ordinanza che ha fatto esplodere la politica sarda è stata emanata dal Collegio regionale di garanzia elettorale, presieduto dalla presidente della Corte d’Appello, Gemma Cucca, e composta tra giudici della stessa Corte, due commercialisti e da un docente universitario: un organo che controlla le spese di tutti i candidati a tutte le elezioni regionali. 

Manca parte dalle dichiarazioni della presidente («Un atto amministrativo da impugnare nelle sedi opportune, continuerò a lavorare nell’interesse dei sardi. Piena fiducia nella magistratura», per dare la sua lettura: «Da una donna delle istituzioni non si poteva avere una risposta migliore, l’unica risposta possibile a chi festeggia il colpo di coda, l’ultimo possibile, di chi all’improvviso si vede privato di poteri e prebende. Evidentemente dà fastidio chi mina dalle fondamenta un sistema di potere e controllo rodato». 
L’assessora prosegue: «Siamo quel sassolino che inceppa il meccanismo.
Purtroppo per loro il sassolino si sta già trasformando in macigno, in una fortezza che menzogne, trame di palazzo e fantasiose iniziative non possono scalfire. La battaglia è appena iniziata, e noi siamo pronti: non abbiamo paura». 

Enrico Fresu

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