Perdite per poco meno di sette miliardi di euro.

L'analisi costi-benefici sulla Tav Torino-Lione - giunta ieri sera a Palazzo Chigi e pubblicata sul sito del ministero dei Trasporti - sarebbe, secondo la commissione di esperti coordinata dal professor Marco Ponti che l'ha redatta, uno spreco di denaro pubblico.

"Assumendo come dati di input relativamente alla crescita dei flussi di merce e dei passeggeri e agli effetti di cambio modale quelli non verosimili contenuti nell'analisi costi-benefici redatta nell'anno 2011, il progetto presenta una redditività fortemente negativa", si legge nel testo.

Nel dettaglio, il saldo tra i costi dell'opera, lavori e gestione e i benefici economici diretti e indiretti è pari a 6,9 miliardi nello scenario più ottimistico (25,2 milioni tonnellate di merci nel 2059) e pari a 7,8 miliardi nello scenario meno ottimistico (previsioni osservatorio 2011, 51,8 milioni di tonnellate).

"Come ciascuno adesso può vedere da sé, i numeri dell'analisi economica e trasportistica sono estremamente negativi, direi impietosi", ha commentato in una nota Toninelli.

"Secondo il soggetto proponente, grazie alla nuova linea i flussi di merci su ferro dovrebbero moltiplicarsi magicamente di ben 25 volte da qui al 2059. In realtà, i numeri ci dicono che dovremmo spendere oltre 5 miliardi di fondi pubblici per spostare dalla strada alla ferrovia, se va bene, 2mila o 3mila tir al giorno, quando sulla Tangenziale di Torino, per dare un termine di paragone, passano quotidianamente 60mila mezzi pesanti. Voglio ribadirlo: Lione è una bellissima città, ma è evidente che ci siano altre priorità infrastrutturali in questo Paese", ha concluso.

Ieri il vicepremier Matteo Salvini aveva ribadito invece la sua posizione di sostegno alla costruzione dell'opera: "Sulla Tav c'è bisogno di finire quello che abbiamo cominciato, certo non perché ce lo dicono i francesi, ma perché serve agli italiani".

Il leader della Lega ha inoltre affermato di non aver ancora letto l'analisi.

(Unioneonline/s.a.-F)
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