Un tentato blitz in commissione per aumentare i numeri a favore della maggioranza. È la mossa a sorpresa con cui Fratelli d'Italia prova a blindare il voto in commissione sul decreto superbonus messo in discussione da Forza Italia contraria alla nuova stretta voluta dal Mef. Dal Mef la linea non cambia: bisogna mettere un punto definitivo all'emorragia della spesa legata dall'agevolazione. E alla fine la mediazione arriva.

La giornata ad alta tensione si consuma al Senato: la commissione inizia di buon mattino, i lavori vanno avanti a singhiozzo e si trascinano fino a sera, in attesa dei pareri del Mef sui subemendamenti alle modifiche proposte dal governo. Un'attesa che tiene in scacco le proposte di Forza Italia contro la retroattività dello spalma-detrazioni e l'introduzione della sugar tax da luglio previsti dall'emendamento del governo. Il pressing degli azzurri è ancora alto.

Se non sarà modificato il decreto «voteremo contro», avvertiva il segretario azzurro Antonio Tajani: «Se si trovano soluzioni positive - diceva ancora - sono sempre pronto ai compromessi. I nostri senatori sono pronti a confrontarsi da stamattina».

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti intanto da Milano stigmatizza il superbonus con un nuovo paragone ad effetto, è come una «droga economica» da cui dobbiamo uscire: «La disintossicazione purtroppo è dolorosa però qualcuno la deve fare, qualcuno deve ordinarla tenendo conto che chi ne è più interessato e ne trae vantaggi non è d'accordo». Anche perché, avvertiva, già «nei prossimi quattro anni avremo allo stato attuale un impatto all'incirca di 30 miliardi ogni anno per i prossimi quattro anni».

Intanto Fratelli d'Italia decide di cooptare un nuovo senatore in commissione, in modo da blindare il voto della maggioranza. Arriva Salvatore Sallemi dalla commissione Giustizia, annuncia il capogruppo Lucio Malan in una lettera inviata al presidente del Senato. Una «forzatura», insorgono le opposizioni. Ad evitare lo scontro è la mossa del presidente Ignazio La Russa, che in Aula annuncia l'avvenuta modifica, ma frena: la nuova composizione entra in vigore solo dopo 24 ore, e non da subito. A conti fatti, del resto, i numeri sono più favorevoli per la maggioranza. E la mossa, alla fine della giornata, diventa anche superflua con il soccorso a sorpresa di Italia Viva a favore dell'emendamento proposto dal governo. E FI, spiazzata dalla mossa inattesa di Iv, preferisce astenersi piuttosto che votare contro. Anche se rimane la posizione contraria sull'argomento retroattività.

In serata arriva anche anche l'accordo sullo slittamento della sugar tax al luglio 2025. Ci sono dunque le risorse, circa 139 milioni, per coprire un altro anno di slittamento. L'emendamento del governo l'avrebbe fatta scattare da luglio. Ma almeno su questo Forza Italia porta a casa un successo: «È una nostra vittoria», commenta il capogruppo di FI al Senato Maurizio Gasparri.

(Unioneonline/D)

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