La Presidenza del Consiglio e il Ministero dell'Economia sono al lavoro per trovare una soluzione che consenta di posticipare al 2025 la cosiddetta '”sugar tax”, la tassa sulle bevande zuccherate.

Lo spiegano fonti di Palazzo Chigi precisando che «il governo è al lavoro per trovare la copertura per poter rinviare nuovamente l'entrata in vigore dell'imposta, che è bene ribadire è stata introdotta dal governo Conte, ma mai entrata in vigore dal 2020 ad oggi».

Negli ultimi quattro anni la tassa sulle bibite contenenti zucchero è stata oggetto di continui rinvii. 

Con la manovra 2024 l'ultima proroga è fissata a luglio 2024 e con l'emendamento del governo al Dl Superbonus, sono intervenute delle modifiche che hanno rinviato l'entrata in vigore a luglio 2026.

In particolare, a luglio la “sugar tax” avrebbe dovuto entrare in vigore in forma ridotta, ma l’Esecutivo è al lavoro per trovare la copertura (72 milioni di euro) al fine di prorogarne ulteriormente l’entrata in vigore.

A spingere per la proroga è stata Forza Italia, in quanto, spiega il deputato Giorgio Mulè: «Si tratta di una tassa che pretenderebbe di dettare nuovi comportamenti alimentari quando invece tutte le indicazioni legate alla dieta mediterranea non solo non vietano ma anzi pretendono l'inserimento di zuccheri».

«Ma si tratta – aggiunge Mulè – soprattutto di una tassa che va a colpire i consumatori, perché è ovvio che l'eventuale balzello sarebbe scaricato sul prodotto finale e dunque sulle tasche dei cittadini».

(Unioneonline/l.f.)

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