Niente più licenziamenti via WhatsApp e Teams, e obbligo di avviare trattative con le istituzioni o i sindacati. La nuova stretta sulle delocalizzazioni al vaglio del governo è incentrata anche su questi due punti cardine, mentre si pensa a un decreto apposito o a un emendamento alla Manovra.

Con le nuove norme le aziende non potrebbero più chiudere per delocalizzare le produzioni senza aver prima trovato una soluzione per i dipendenti.

Ancora da definire invece la questione relativa alle sanzioni.

"Dobbiamo fare qualcosa, lo penso da tempo, ho scritto un'ipotesi di decreto e mi auguro che trovi presto la condivisione degli altri ministeri competenti perché penso che non si tratti di impedire la chiusura o la delocalizzazioni, cosa che è molto complessa e va fatta con molti strumenti, ma di impedire che le persone sappiano del loro licenziamento da un Whatsapp o da una conversione in remoto, o da una mail", ha sottolineato Andrea Orlando, ministro del Lavoro, a margine del dibattito sul futuro dell'Unione europea, organizzato da Socialists & Democrats a Firenze. "Questo non è accettabile – ha aggiunto -, ma soprattutto si spoglia il Paese di un patrimonio produttivo e industriale senza metterlo nelle condizioni di poter reagire e di poter costruire delle contromosse che sempre ci sono, perché poi quando interveniamo e cerchiamo di rallentare questi processi vediamo che ci sono sempre delle alternative, o almeno spesso ci sono. Quindi questo strumento è necessario, sarebbe bello se in qualche modo se ne dotasse anche l'Unione europea nel suo insieme ma intanto io credo che si debba fare qualcosa non per impedire le delocalizzazioni ma per gestire questi processi in conformità alla nostra Costituzione e nell'interesse anche delle imprese che operano nell'indotto e nei servizi di quei settori. Perché quando una multinazionale decide da un giorno all'altro di andarsene non colpisce solo i lavoratori, che sarebbe già abbastanza, colpisce anche tutte le imprese che operano nell'indotto e che esercitano forniture, tutti quelli che hanno investito in quel progetto e che da un giorno all'altro si trovano spiazzate". 

(Unioneonline/s.s.)

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