Molti aspiranti, pochi posti. Si fanno sempre più stretti i passaggi  che collegano i parlamentari sardi  con i posti di sottosegretario del governo di Giorgia Meloni. Due i nomi che erano dati come più quotati.  Resiste quello del deputato  Salvatore Deidda, che sotto il vessillo di Fratelli d’Italia resta forte per il ruolo al ministero della Difesa.

Un dicastero, quello che si occupa di forze armate e poligoni, che spesso ha parlato sardo. Solo per stare alle legislature più recenti: Arturo Parisi lo ha guidato,  Salvatore Cicu e Emidio Casula ci hanno fatto i sottosegretari. E ora potrebbe arrivare Deidda a dare una mano a Guido Crosetto. 

Più accidentato, se non del tutto sbarrato, il percorso che Ugo Cappellacci, anche lui eletto a Montecitorio,  aveva intrapreso per entrare all’Economia. Al suo partito,  Forza Italia,  dovrebbero spettare tre viceministri (c’è l’ipotesi di Valentino Valentini al Mise, con nomine anche per Barachini e Barelli) e cinque sottosegretari. Ma i contendenti per questi ultimi posti  sono sette, Cappellacci compreso.

Il suo nome sarebbe portato dallo stesso Berlusconi, ma negli azzurri è in atto lo scontro tra la corrente che fa capo ad Antonio Tajani e quella dei cosiddetti "ronzulliani”.  Il Cavaliere potrebbe sacrificare una sua preferenza per salvare gli equilibri. Per l’ex presidente della Regione potrebbe allora aprirsi la porta della presidenza della commissione Bilancio. Sarebbe suo omologo,  alla Giustizia, il collega  Pietro Pittalis. 

Ancora poche ore e le indiscrezioni, salvo improbabili tensioni dell’ultim’ora, lasceranno spazio alle decisioni: il consiglio dei ministri che dovrebbe decretare le nomine è fissato per le 12. 

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