"In un momento drammatico come questo, che da tempo la Lega sta denunciando, è opportuno intervenire con efficacia: bene la proposta di Matteo Salvini di coinvolgere subito il Parlamento e ottenere un contenimento drastico dei costi dell'energia. Se non si affronta tempestivamente la situazione rischiamo nel brevissimo tempo una desertificazione delle realtà produttive e la conseguente perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro".

È quanto sostengono in una nota Christian Solinas, governatore della Sardegna, e gli altri presidenti delle giunte regionali a guida Lega, Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Attilio Fontana (Lombardia), Maurizio Fugatti (Trentino Alto Adige), Donatella Tesei (Umbria) e Luca Zaia (Veneto). 

Alla nota dei governatori leghisti sono arrivate a stretto giro le repliche del centrosinistra. “Lacrime di coccodrillo quelle dei governatori leghisti complici di Salvini che ha fatto cadere il Governo, ma peggio di tutti è Solinas”, dice la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd). Che aggiunge: “Per le politiche energetiche il presidente della Sardegna in tre anni ha fatto un’unica cosa: ha impugnato il decreto energia anziché contribuire a costruirlo, come in tanti avevamo chiesto. Oggi a lui e ai suoi colleghi chiediamo di lasciar perdere le chiacchiere e di sostenere le nostre richieste concrete: una cassa integrazione gratuita per le imprese energivore che introduca quale condizionalità il divieto di licenziamento, così com’era stato fatto con la cassa Covid. Mettiamo in sicurezza i lavoratori”. 

“La crisi energetica e i rincari che ne seguono – aggiunge la parlamentare dem - in Sardegna hanno l’effetto di uno tsunami che rischia di distruggere quel poco che ancora rimane del nostro sistema industriale. Il Governo deve emanare al più presto i decreti attuativi dell’Energy Release ed estendere alle energivore sarde tutte le misure attive che verranno rese operative per le industrie che utilizzano gas naturale”.

(Unioneonline/l.f.)

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