A Settimo San Pietro si vota a maggio per il rinnovo del Consiglio comunale.

Per il momento è stata ufficializzata solo una lista, quella di centro sinistra che ripropone Gigi Puddu alla carica di sindaco. Del centro destra ancora nessuna notizia, mentre quasi certamente non verrà presentata la lista del Movimento 5 stelle che cinque anni fa ottenne quasi 1.300 voti. È certo adesso che Davide Pili, cinque anni fa candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle, non riproporrà la candidatura. Allora ottenne un grosso successo: 1.285 voti, il 44,35 per cento.

Vinse la lista "Settimo progressista" con 1.612 voti, il 55,64 per cento. I tempi però sono cambiati. Pili non solo annuncia che non si candiderà con alcuno schieramento, ma dice che il gruppo pensa a non presentarsi alle nuove Comunali di maggio. Insomma, le prossime consultazioni elettorali a Settimo San Pietro potrebbero tenersi senza i grillini.

Una notizia che renderebbe poco più che una formalità il prossimo confronto elettorale per il Municipio: se a Settimo non scenderanno in campo altri schieramenti la lista di centrosinistra, che ha deciso di riproporre Gigi Puddu alla carica di sindaco, dovrà battersi solo per superare il quorum del 50 per cento più uno dei voti. Nelle elezioni del 2015, le due liste in campo (Movimento 5 Stelle e Settimo Progressista), assieme superarono di poco la metà degli aventi diritto al voto. L'assenza dei 5 Stelle potrebbe però favorire la presentazione di altre liste, il tempo per formarle non manca. Cosa farà ad esempio il centrodestra, che cinque anni fa non scese in campo? Non resta che attendere gli eventi.

Intanto fa discutere la quasi certa defezione del Movimento 5 Stelle. Il boom di cinque anni fa e le elezioni nazionali che si erano tenute nello stesso periodo avevano confermato la forza dei grillini. Oggi non ci sarebbe più l'entusiasmo di prima, anzi sembra emergere una certa delusione: "Siamo entrati in Consiglio comunale in cinque - commenta Pili - nel nostro elettorato in questi anni è mancato il sostegno, oltre che la partecipazione diretta alla vita politica. Personalmente sono rimasto deluso anche dalle politiche nazionali e regionali. Lascio il Movimento".
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