La Regione intende presentare ricorso contro la pubblicazione delle aree idonee (otto in Sardegna) per lo stoccaggio delle scorie nucleari.

«Ho dato mandato alla segreteria generale dell’avvocatura della Regione di fare accesso agli atti presso Sogin e Cnai per informare un fascicolo utile per impugnare, se impugnabile, anche solo la pubblicazione», ha annunciato il governatore Christian Solinas chiudendo la seduta degli Stati generali in Consiglio regionale.

«Sotto questo profilo faremo tutto ciò che è nelle nostre forze e nelle nostre competenze dal punto di vista giuridico per contrastare una decisione non giustificabile: tutte le argomentazioni tecnico-giuridiche saranno dedotte in un ricorso strutturato che la Regione proporrà», ha spiegato il presidente.

Sul piano politico, Solinas ha chiarito che è «fondamentale mantenere il fronte comune che emerge dalla posizione di tutti noi, da mantenere al netto delle diverse bandiere. Esiste una sola bandiera dove c’è scritto Sardegna». La nostra terra, ha concluso, «non è una risorsa illimitata, abbiamo già pagato prezzi altissimi in nome del concetto di solidarietà nazionale e non accettiamo lezioni su questo». 

Oggi agli Stati generali in Consiglio erano presenti Anci, Cal, i sindacati e i sindaci dei 14 comuni individuati nella Carta nazionale delle Aree idonee allo stoccaggio. La presidente del Cal Paola Secci ha chiesto a Solinas anche «l’impugnazione della legge finanziaria in discussione in Parlamento, soprattutto per la scandalosa disparità di trattamento tra Sardegna e la Sicilia che beneficerà di uno stanziamento di 14,6 miliardi destinato alla realizzazione del Ponte sullo Stretto che si tradurrà in collegamenti con l’Europa».

Ha aperto i lavori il presidente dell’Assemblea Michele Pais: «L’obiettivo di questa seduta, da cui scaturirà un documento unitario, è creare un terreno di confronto per stabilire una posizione comune della Sardegna da presentare al governo. Siamo già terra di servitù industriali, energetiche, carcerarie (abbiamo il più alto numero di criminali in 41 bis), non vogliamo l’ennesima servitù». Sono intervenuti il presidente dell'Anci Emiliano Deiana, i sindaci dei quattordici Comuni individuati dalla Carta e i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil. 

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