C’era un tweet che campeggiava, fissato in alto, sulla pagina di Matteo Salvini. “Vaccino, tampone o Green pass per entrare in bar e ristoranti? Non scherziamo”.

Ora non è più fissato in alto, la Lega ha votato il decreto che prevede l’obbligo del Green pass per accedere a bar e ristoranti al chiuso, palestre, piscine, cinema, teatri, eventi sportivi e svariate altre attività.

Salvini si è piegato ma ha anche polemizzato con il premier, che in conferenza stampa ha detto testuale, rispondendo a una domanda dei cronisti su Salvini: “L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire”.

"L'obiettivo di tutti, mio come di Draghi, è salvare vite, proteggere gli italiani, la loro salute, il loro lavoro, la loro libertà. Fondamentale mettere in sicurezza gli anziani, i nostri genitori e i nostri nonni, senza penalizzare, rinchiudere o multare i figli e i nipoti. Comunità scientifiche e governi, come quelli di Germania e Gran Bretagna, che invitano alla prudenza sui vaccini per i minorenni, invitano forse a morire? Per fortuna no", ha replicato il leader della Lega.

Ancora: "Anche oggi in Italia, come nei giorni passati, il numero di ricoverati in Terapia Intensiva è

sotto controllo, 158 (col 98% dei letti vuoti) a fronte dei 385 di un mese fa. Bene, avanti così. Gli italiani, come sempre, si stanno dimostrando un grande popolo, e per loro come per me il principio guida è uno: la Libertà".

Nulla sul decreto approvato oggi, e l’ex ministro Boccia ha gioco facile nel fare un post al vetriolo su Facebook: "Il Cdm, com'è giusto che sia, ha prorogato al 31 dicembre lo stato di emergenza sanitaria (che non ha nulla a che vedere con i lockdown o la limitazione delle libertà individuali come qualcuno provava a far credere). E chi, fino a qualche settimana fa, parlava di dittatura sanitaria, oggi si ritrova a votarlo; la coerenza della destra italiana e della Lega di lotta e di governo giudicatela voi”.

(Unioneonline/L)

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