Se Giorgia Meloni parla di un centrodestra da rifondare, Salvini parla di una coalizione che al momento in Italia non esiste.

Fatto a pezzi dalle trattative sul Quirinale, il centrodestra si lecca le ferite e cerca una ricomposizione in vista delle elezioni politiche del 2023.

“Mettiamo le mani nel piatto: il centrodestra è una coalizione in Italia? No, mi sembra evidente”, ha detto oggi il segretario della Lega in collegamento con il convegno "Il Futuro della destra in Europa" in corso a Marina di Carrara. 

“Sono uno dei pochi a credere all’unità di una coalizione che si è sciolta come neve al sole”, ha aggiunto individuando i referendum sulla giustizia come “banco di prova per il cosiddetto centrodestra, e permettetemi di usare il cosiddetto”.

Salvini non fa mistero di aver messo nel mirino Forza Italia e centristi più di Giorgia Meloni, il cui bacino di voti fa gola. Ma d’altro canto è Giorgia Meloni ad avercela con lui, delusa dal modo in cui da un momento all’altro, senza avvisarla e facendoglielo sapere tramite i media, ha deciso di votare per il Mattarella bis. 

Ripercorre la vicenda del voto alla Casellati il leader della Lega: “Quando la settimana scorsa una candidata della presidenza della Repubblica, espressione del centrodestra e altissima carica dello Stato contava, almeno sulla carta, su 450 voti ma alla prova dell'aula 70 voti di presunto centrodestra sono scomparsi, di cui più di 40 di Forza Italia, evidentemente in questo momento e da un po' di tempo e temo ancora per qualche settimana, alla logica di squadra qualcuno preferisce la logica del singolo”.

“Bisogna aver chiari gli ideali”, sottolinea Salvini, “se qualcuno tratta con Renzi e Mastella non giudico, ma penso che gli obiettivi comuni di giustizia, tassazione, difesa delle libertà con loro non ci siano”.

(Unioneonline/L)

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