Regionali, candidati a confronto sull’agricoltura: alta tensione sulla gestione delle rinnovabili
Todde, Truzzu e Soru al dibattito organizzato da Coldiretti. Assente Lucia Chessa. Duemila in platea al padiglione della FieraIniziato l'atteso confronto dei candidati alla presidenza della Regione organizzato da Coldiretti. Manca solo Lucia Chessa (Sardegna R-esiste), presenti invece Renato Soru (Coalizione Sarda), Alessandra Todde (Campo Largo), Paolo Truzzu (centrodestra).
Il padiglione della Fiera è pieno: quasi duemila in platea. Hanno introdotto il dibattito il presidente di Coldiretti Battista Cualbu e il direttore Luca Saba.
La formula: otto domande a testa e quattro minuti di tempo per rispondere sui temi dell'agricoltura, del governo del territorio, energia, acqua, continuità territoriale e trasporti, burocrazia.
Agricoltura, assessorato e agenzie
La prima domanda riguarda la visione dell'assessorato all'Agricoltura e la riforma delle agenzie.
Renato Soru è il primo a rispondere. «L'assessorato è da riordinare e da riempire di competenze umane». Quanto alle agenzie, è aumentato il personale ma è «diminuito il numero di chi fa assistenza tecnica nei campi. Proponiamo di rifocalizzare le tre agenzie, Laore torni a fare assistenza con agronomi e veterinari, serve una nuova formazione. Per le pratiche di qualsiasi origine serve una nuova agenzia, un unico sportello, e questa agenzia è Argea. Agris che si occupa di ricerca deve entrare dentro Laore».
Per Alessandra Todde la parola chiave è "discontinuità": «Servono competenze per capire come valorizzare il comparto. Se siamo in ritardo sui pagamenti della pac, come possiamo dire a un giovane che vuole diventare imprenditore agricolo che si può fidare». Todde propone «la riforma dell'assessorato e delle agenzie, ripristinando la ricerca e non sovrapponendo le responsabilità». Inoltre, «l'assessorato all'Agricoltura non può stare a Cagliari ma vicino agli agricoltori».
Per Truzzu, «occorre investire sulle persone, ma non sempre abbiamo la possibilità di sceglierle, chiedo alle associazioni agricole di aiutarci a individuare le persone con competenza».
Burocrazia e ritardi
Seconda domanda sulla burocrazia e sui ritardi, sempre nell'ambito dell'assessorato all'Agricoltura. Per Todde «serve una profonda revisione di tutta la macchina dell'amministrazione, promuovendo la digitalizzazione e l'integrazione dei dati in modo che siano patrimonio reale di chi deve gestire i fascicoli». Truzzu ricorda che «oggi abbiamo la possibilità di governare tanti dati. Questo ci aiuta a fare scelte giuste e a dare risposte tempestive a chi lavora in questo settore». Soru ribadisce che «per velocizzare e dare certezza bisogna rifocalizzare il mandato delle agenzie».
Governo del territorio
Terza domanda sul governo del territorio e sull'opportunità di liberare le terre vincolate. Il candidato del centrodestra Truzzu ammette che «mi piace l'ambiente con l'uomo dentro: ho intenzione di rivedere il Ppr e di lavorare su un nuovo piano urbanistico, anche per riportare al pieno utilizzo le terre, perché pastori e agricoltori sono i primi custodi del nostro ambiente». Soru della Coalizione Sarda ricorda che «la terra è un bene comune che deve essere recuperato. Come? Non è facile ma va fatto». Sul governo del territorio «dobbiamo portare a termine il Ppr, ma prima occorre approvare una legge urbanistica che faciliti l'approvazione dei Puc, altrimenti del Ppr conosceremo solo i vincoli». Todde del Campo largo: «Proponiamo una legge quadro sul governo del territorio che dia direttrici per una nuova legge urbanistica. Dobbiamo avere un ufficio del piano urbanistico, una struttura che possa guidare nell'interpretazione delle regole».
Acqua, energia e cibo
Acqua, energia e cibo le altre tre questioni poste da Coldiretti. In particolare sul tema delle rinnovabili Truzzu pensa che «per rendere la Sardegna autosufficiente serva individuare i luoghi per le rinnovabili, magari partendo dalle zone compromesse come quelle industriali. Certo è che è stato un errore rinunciare al gas: nella fase di transizione energetica il gas è necessario». Soru ha ricordato che «sole e vento sono il nostro petrolio», ma che non possono beneficiarne solo gli altri. Per Todde «siamo sotto attacco, occorre fare una mappa delle aree idonee, la Regione poteva farla, non l'ha fatta».
Quarta domanda sul cibo come asse strategico e sulla produzione in Sardegna con riferimento ai problemi della logistica. Quinta sul tema dell'acqua e sulla sostenibilità della risorsa idrica. Per Todde «è necessario rivedere il funzionamento dei consorzi di bonifica. Andiamo verso un contesto di cambiamento climatico con la siccità da gestire: vogliamo costituire una società energetica regionale per abbattere le bollette e perché l'acqua degli invasi sia utilizzabile a fini agricoli». Truzzu ricorda che «l'acqua è un bene fondamentale non solo per l'agricoltura. I prossimi conflitti si scateneranno per il controllo dell'acqua. La Sardegna ha una capacità di invasi pari a tutto il Meridione d'Italia e buona parte degli invasi è collegata». Soru dichiara che «abbiamo grande capacità di captare l'acqua, ma dobbiamo andare avanti con i lavori di collaudo delle dighe. I fondi europei sono condizionati al riuso dei reflui».
La polemica sull’energia
Il dibattito organizzato da Coldiretti si è acceso solo sul finale, ancora una volta sulle energie rinnovabili, coinvolgendo direttamente i candidati del centrosinistra Renato Soru (Coalizione sarda) e Alessandra Todde (Campo largo). Il primo ha ricordato che «sull'assalto dell'eolico la candidata del Campo largo dà la colpa alla Regione che non ha fatto la mappa delle aree utili, ma la colpa è di chi ha pensato che l'installazione di questi mega parchi fosse un'opera di pubblico interesse, e in quanto tale, si potesse andare avanti a fare gli espropri solo con l'autorizzazione del ministero dell'Ambiente. Al ministero, con Draghi, c'è stato qualcuno che ha autorizzato questa cosa. Non possiamo dare le colpe agli altri, a volte bisogna prendersele, anzi dovete prendervele tutte. C'è qualcuno che nel passato ha governato con Salvini, con la sinistra, e con Draghi». Todde, che nel governo Draghi è stata vice ministro dello Sviluppo economico, ha replicato che «il decreto Draghi ha un articolo 4 dove c'è scritto che le Regioni autonome hanno 180 giorni di tempo per individuare le aree idonee e se la Sardegna non l'ha fatto è certamente colpevole». Poi: «Io ero viceministro tecnico, non ero parlamentare, e non avevo la possibilità di votare. Nella compagine di Renato Soru ci sono Giuseppe Luigi Cucca che era senatore e Romina Mura presidente della commissione Lavoro alla Camera, hanno votato quel decreto. Quindi Soru chieda a loro».
La nomina
Ultima domanda. Cualbu e Saba hanno chiesto ai candidati se saranno pronti a nominare un assessore all'Agricoltura di peso, senza osservare il manuale Cencelli e se saranno disponibili a indicarlo anche prima degli altri I tre hanno chiarito che gli assessori saranno nominati tutti assieme e non in tempi diversi.