Nelle ultime ore sono scoppiate le polemiche dopo le dichiarazioni del vicepremier Luigi Di Maio che, ospite giovedì sera alla trasmissione di La7 "Piazza Pulita", è tornato a parlare del reddito di cittadinanza, provvedimento che rappresenta un vero e proprio cavallo di battaglia per il Movimento 5 Stelle.

Durante il programma il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico ha difeso la misura, sostenendo che non accrescerà il lavoro nero.

Ha poi confermato che sarà possibile rifiutare delle offerte di lavoro, qualora siano troppo lontane da casa.

Infine, ha annunciato: "Ogni beneficiario riceverà una tessera a casa ed una serie di impegni da prendere. Ho già dato mandato di stampare le prime cinque o sei milioni di tessere elettroniche".

Parole che sono state criticate fortemente dal Partito democratico e dal suo capogruppo al Senato, Andrea Marcucci: "Di Maio ha detto in televisione che ha dato indicazione di stampare 5/6 milioni di tessere per il reddito di cittadinanza. Mi chiedo su quali basi legali posso aver dato questa indicazione? Chi ha ordinato la stampa? Sulla base di quale atto legislativo?", ha fatto sapere.

"O Di Maio mente o qualcuno sta commettendo un abuso di ufficio con relativo danno erariale visto che l’introduzione del Reddito di cittadinanza non è una legge approvata dalle Camere", ha concluso il senatore dem.

(Unioneonline/F)
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