Nuova squadra al Nazareno e tesseramento sono i primi step della nuova segretaria del Pd Elly Schlein. 

Lo ha annunciato ieri ospite a Che tempo che fa. «Sento il peso della responsabilità», ha detto, rivolgendosi «a quell'onda democratica» che si è riversata nei seggi delle primarie: «Mi commuove il contributo delle donne e dei giovani, coloro che sono stati quelli più schiacciati dalla crisi economica e dalla pandemia. Questa vittoria ha un senso se costruiamo un nuovo Pd».

Il partito targato Schlein vuole smarcarsi dalle logiche delle correnti e dalle divisioni: «Dobbiamo tenere insieme questa comunità, salvaguardare il pluralismo, ma senza rinunciare ad una direzione chiara».

Quanto al tesseramento, pare che la piattaforma sia già andata in tilt due volte: «Lunedì appena dopo la vittoria avevo già annunciato che avremmo riaperto il prima possibile e ho il piacere di annunciare che lo abbiamo fatto online e stiamo già lavorando con i circoli per poterlo fare su tutto il territorio. Faccio un appello al popolo delle primarie: venite, abbiamo bisogno di voi, venite a fare parte di questa comunità democratica».

Sulla convergenza con i Cinquestelle «credo che sui temi concreti abbiamo trovato la necessità e la voglia di un'opposizione efficace e ordinata».

Tra questi la scuola pubblica, da cui proviene lei stessa: «Sì, è vero: ho studiato in Svizzera, ma frequentando solo scuole pubbliche. Vengo da una normalissima famiglia borghese che, anzi, ringrazio per i sacrifici fatti per fare studiare me e i miei fratelli. Così smentiamo le fake news che sono circolate su di me in questi giorni».

Quanto alla posizione sulla guerra in Ucraina «abbiamo già votato su questo in Parlamento, bisogna sostenere il popolo ucraino rispetto a una invasione criminale, questo non è mai stato messo in discussione» ma «non ci può essere sinistra senza ambizione di costruire un futuro di pace».

«I conflitti - ha aggiunto - non si risolvono solo con le armi, vorrei un protagonismo forte della Ue dal punto di vista politico e diplomatico, un ruolo forte perché Putin non è isolato, ci sono ancora ancora molti paesi che lo supportano. Bisogna riuscire a fare ancora maggiore pressione per costruire un terreno che possa portare alla fine di questo conflitto».

(Unioneonline/D)

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