La segreteria nazionale ha fatto slittare il congresso regionale del Pd a ridosso dell’autunno, prorogando così di altre sei mesi il ruolo di commissario ad acta di Enrico Borghi, ma quasi tutti i dem sardi non ci stanno. In una lettera appena notificata a Enrico Letta chiedono di procedere con la definizione di una data affinché il congresso sia avviato subito e concluso non oltre il mese di giugno.

Roma aveva deciso di rinviare a causa “dell’assenza di una effettiva base congressuale certificata” nell’Isola. Cioè di un’anagrafe certificata del 2021. I dirigenti sardi ricordano però che gli elenchi degli iscritti sono già stati inviati al commissario, al quale spettava la responsabilità della certificazione per il 2021. In secondo luogo che il ritardo congressuale ha paralizzato l’attività ordinaria del partito e del suo rilancio in vista delle regionali e delle politiche. Insomma, ci sarebbero le condizioni politiche e tecniche per un congresso entro giugno.

La lettera è firmata dal segretario regionale Emanuele Cani, da tutti i segretari provinciali eccetto Francesco Lilliu, da tutti gli otto consiglieri regionali, da tutti i parlamentari eccetto Romina Mura, da tutti i componenti del coordinamento politico eccetto i soriani Pietro Cocco e Carla Medau. 

© Riproduzione riservata