Il sindaco di Ottana, Franco Saba, e la giunta comunale annunciano le dimissioni, per protestare contro la grave crisi del territorio, che sta colpendo pesantemente il paese simbolo del crollo industriale.

In pochi anni sono state cancellate centinaia di posti di lavoro, a partire dalla Legler, poi ancora Ottana Polimeri e la centrale elettrica. Le ciminiere non fumano più da oltre due anni.

Il primo cittadino lo spiega in una drammatica lettera inviata al presidente della Regione Francesco Pigliaru, con la quale sollecita interventi che vadano oltre i soliti cantieri di lavoro, che non risolvono in nessuna maniera la disperazione del paese.

"Il Comune è diventato una Via Crucis - dice il sindaco - dove decine e decine di cittadini portano la Croce della disperazione, con padri di famiglia che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena".

Nella missiva aggiunge: "I cantieri verdi costituiscono solo un palliativo che, lontano dal rappresentare una soluzione dei problemi, vedono progressivamente ridotta la loro dotazione finanziaria quindi anche i posti di lavoro. In questa situazione ogni richiedente può lavorare solo per tre mesi ogni due o tre anni senza alcuna possibilità di accedere ad ammortizzatori sociali".

La prossima settimana sarà decisiva. "Abbiamo un incontro con la maggioranza per prendere decisioni - conclude Saba- siamo stanchi di questa situazione. Speriamo che la nostra decisione smuova le acque della politica".
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