Non solo le consulenze, con forti polemiche, in Arabia Saudita. Matteo Renzi ha un lavoro anche in Russia.

Ad agosto il leader di Italia Viva è entrato nel cda di Delimobil, la più grande società russa di car sharing, un colosso con sede in Lussemburgo che fa parte dell’impero dell’imprenditore napoletano Vincenzo Trani, molto attivo nel Paese di Putin tanto da aver fatto da mediatore per far produrre il vaccino Sputnik da un’azienda brianzola.

La notiza, data dal Corriere, emerge nell’ambito della procedura di trasparenza avviata dall’azienda che si sta per quotare a Wall Street. Delimobil precisa anche che nel caso in cui l’ex premier venisse condannato  – è indagato per finanziamento illecito e false fatturazioni – dovrà dimettersi dal cda.

Il compenso per l’incarico di Renzi – già membro del Future Investment Initiative, fondazione di Mohammad bin Salman – non è precisato. Delimobil ha dichiarato nel primo semestre 2021 4,93 miliardi di rubli, l’equivalente di 68,6 milioni di dollari. E’ in grande espansione.

Renzi si dice “molto felice di collaborare all’attività di Delimobil, il cui socio di riferimento è un imprneditore da me stimato. La prossima quotazione a Wall Street rappresenta una fase di internazionalizzazione importante a livello global”.

"Ovviamente – si precisa – la presenza di Renzi nel board Delimobil rispetta tutte le regole della vigente legislazione italiana”.

Ma il vicesegretario Pd Giuseppe Provenzano va all’attacco: “Se Renzi vuole continuare a fare il business man sarebbe bene che lasciasse la politica, sono due mestieri diversi. Che un senatore della Repubblica faccia i suoi interessi privati io penso sia un grande elemento di degenerazione politica”.

(Unioneonline/L)

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