Ha attaccato Liliana Segre usando il numero di matricola assegnatole dai nazisti nel campo di concentramento.

E' bufera sull’ex sindaco, ex deputato e attuale consigliere comunale di Lissone (Monza) Fabio Meroni. Leghista da sempre e no vax della prima ora, sul suo profilo Facebook ha preso di mira la senatrice a vita. E per attaccare la sua posizione favorevole ai vaccini ha scritto sul suo profilo Facebook “Ci mancava lei… 75190”.

E’ l’ultimo di una lunga serie di attacchi social a chi ha posizioni pro vax, ed è anche quello più di cattivo gusto.

Inevitabile la pioggia di critiche, anche dal suo partito. Lui inizialmente ha detto “sui social scrivo quel che voglio”, poi ha cancellato il post. E con quello ne ha cancellati tanti altri, visto che la sua pagina era finita al centro dell’attenzione: sono scomparsi i post di propaganda no vax e anche quelli con cui a gennaio aveva applaudito l’assalto a Capitol Hill.

"Il modo in cui il consigliere Fabio Meroni si è rivolto alla senatrice Liliana Segre è inaccettabile e non rappresenta il pensiero di nessuno. E per questo chiederò provvedimenti", ha detto il vice capogruppo leghista alla Camera Fabrizio Cecchetti.

Meroni si è cosparso il capo di cenere e ha chiesto scusa: "In questo clima d'odio purtroppo anch'io mi sono lasciato coinvolgere e in modo totalmente sbagliato ho cercato di esprimere il mio pensiero. Voglio chiedere scusa alla senatrice Segre, che non intendevo in nessun modo offendere e se un giorno avrò l'onore di poterle parlare spiegherò personalmente il mio pensiero. Ribadisco la mia stima nei suoi confronti. Lascio ad altri, odiatori da tastiera, sfogarsi contro di me".

Da Liliana Segre, che non ha mai voluto cancellare quel numero impresso sul suo avambraccio “perché è la vergogna di chi lo ha fatto”, solo silenzio.

(Unioneonline/L)

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