Definisce «leggina» la riforma della sanità approvata giovedì con i soli voti del Campo largo. «Una norma insignificante», dice Franco Meloni, manager ospedaliero in pensione e dirigente dei Riformatori, di cui è stato anche consigliere regionale. L’onorevole boccia su tutta la linea anche l’ipotesi di un San Raffaele sardo, «una cosa surreale», ammonisce su Radiolina, ospite della puntata odierna di “A tu per tu”. Meloni ha poi rilanciato la sua idea della sanità: «La Sardegna ha bisogno di un dipartimento della prevenzione: si dimentica che prima di tutto bisogna curare i sani, per evitare che arrivino negli ospedali». Qui il podcast con l’intervista completa all’esponente liberal democratico.

Sempre sulla riforma voluta da Alessandra Todde, Meloni ha fatto alcune riflessioni. Intanto: «Serve solo a commissariare le Asl». E a proposito di spoils system il manager ha sottolineato: «Sono d’accordo con la maggioranza che si debba fare, ma siccome la legge non lo permette, ecco inventata una finta riforma. Un testo pasticciato, con scelte, tipo i dipartimenti di prevenzione, salute mentale e riabilitazione, giusto per fare ammoina». Alla presidente della Regione, Meloni si rivolge sulle scelte dei commissari: «Ci penserei bene prima di mandare via alcuni di quelli che conoscono, incluse le cose che hanno fatto e i loro programmi. Mi riferisco a Paolo Cannas (Asl di Nuoro), Marcello Tidore (Cagliari), Giorgio Carboni (Medio Campidano) e Marcello Acciaro (Olbia). Su Tidore in particolare sottolinea: «Lo sanno tutti che la riforma è una legge fatta per cacciare Tidore».

Rispetto alla cornice strutturale nella quale incardinare il diritto di ogni cittadino alle cure, Meloni ha spiegato: «La sanità deve essere pubblica, a tutti i cittadini va assicurata l’assistenza, allo stesso modo in qualunque punto della regione si ritrovino. Ma il paziente non è interessato a sapere chi lo sta visitando, se un medico pagato da un privato a dal Servizio sanitario regionale». Quanto alle colpe della politica nella gestione dei servizi, il manager dei Riformatori ha detto: «Il centrodestra che ha governato negli ultimi cinque anni ha molta responsabilità per la situazione attuale, che certamente dipendente anche da decisioni sbagliate prese negli ultimi vent’anni, dall’una e dall’altra parte. L’ex presidente Solinas, però, ha avuto alcuni importanti intuizioni, a inizio legislatura, come la costruzione di nuovi ospedali. Poi, inspiegabilmente, ha approvato il piano di fattibilità solo quindici giorni prima di andarsene».

Quanto alle “ricette” per rilanciare la sanità isolana che cura sempre di meno, Meloni ha detto: «La Sardegna ha bisogno che vengano riviste le reti ospedaliere, continuerei con l’istituzione di un’agenzia per la prevenzione e infine farei la rete territoriale. Sono tre provvedimenti programmatori, quindi di competenza del Consiglio regionale, a cui la Giunta dovrà dare impulso, anziché fare leggine sciocche come l’ultima, probabilmente verrà impugnata dal Governo e cassata dalla Corte costituzionale».

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