Mare Sardo, non algerino. La Lega porta la questione alla Camera
E il ministro D'Incà assicura: avviati negoziati, incontro tra fine febbraio e inizio marzo.Il mare davanti alla Sardegna non è dell'Algeria. Questo il chiarimento che si sarebbe aspettato dal governo il deputato della Lega Claudio Borghi come risposta all'interrogazione presentata oggi dal capogruppo del suo partito a Montecitorio Riccardo Molinari ma che non ha dato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo D'Incà, che ha replicato in Aula alla Camera al posto del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Il rappresentante dell'esecutivo ha parlato dell'iter messo in piedi dall'Italia a seguito del decreto del presidente della Repubblica algerino con cui "l'Algeria ha dilatato unilateralmente la propria zona economica esclusiva marittima, estendendola da 40 a 180 miglia, con l'effetto di portarla a ridosso della Sardegna", come denunciato dall'atto del Carroccio; si tratterebbe delle acque da Sant'Antioco e Carloforte fino ad Alghero, passando per Oristano. Il governo italiano, ha detto D'Incà, ha contestato la decisione algerina il 26 novembre 2018 con un richiamo attraverso una nota a verbale con cui si propone l'avvio di negoziati per raggiungere un accordo di reciproca soddisfazione in materia, atto successivamente ribadito - il 28 novembre 2018 - con un'analoga nota della rappresentanza d'Italia presso le Nazioni Unite al Segretario generale dell'ONU. "L'Algeria - ha fatto sapere D'Incà - si è detta disponibile ad agire in comune attraverso il dialogo allo scopo di giungere a una soluzione equa mutualmente accettabile sui limiti esterni della zona economica esclusiva dell'Algeria e dello spazio marittimo dell'Italia". Da parte di Algeri, non c'è stata "alcuna volontà di ledere", ha confermato il ministro. A ottobre il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, ha spiegato il titolare dei Rapporti con il Parlamento, ha convocato un tavolo interministeriale a cui ha partecipato anche la Marina militare: in collaborazione con l'Istituto idrografico della Marina è stato concluso lo studio preliminare per la definizione dei metodi di calcolo e l'identificazione delle coordinate geografiche della delimitazione tra le aree marittime di interesse dei due Paesi. In occasione della visita del ministro degli Esteri Luigi Di Maio ad Algeri, l'8 e il 9 gennaio 2020, il ministro degli Esteri algerino ha ribadito, secondo quanto riportato da D'Incà, la "massima apertura al negoziato con il nostro Paese per una rapida soluzione mutualmente conveniente della questione" e ora si sta concretizzando "la costituzione di una commissione che possa negoziare con l'Algeria e la delimitazione delle rispettive aree marittime di interesse esclusivo. La prima riunione dovrebbe aver luogo tra fine febbraio e inizio marzo". "Però io trasecolo, mi scusi", ha replicato duramente Borghi. "Se a fronte di un'invasione delle acque territoriali prospicienti il nostro territorio in una parte che, non so se magari qualcuno considera poco importante, ma che io considero molto importante qual è la Sardegna, che è parte integrante del nostro Stato, da parte dell'Algeria, al momento dalla sua risposta mi viene fuori che c'è una lettera e poi simpatici dialoghi verbali e forse faremo un tavolo di negoziati. Ma che negoziati dobbiamo fare?".