Letizia Moratti in corsa a presidente della Lombardia. Non per il centrodestra a cui aveva dato la disponibilità, ma per il Terzo Polo e la lista civica che da tempo sta costruendo.

Muro dal Pd, con i dem che confermano che non la appoggeranno e invocano le primarie in Lombardia.

Ad aprire le danze delle dichiarazioni è il leader di Azione nelle stesse ore in cui il Pd lombardo era riunito a Milano. "Appoggiare due persone che in Lombardia e nel Lazio hanno fatto bene sulla campagna vaccinale e la sanità come Alessio D'Amato e Letizia Moratti è la scelta giusta per il Terzo Polo", ha scritto Calenda rilanciando il ticket in Lombardia tra l'ormai ex vicepresidente regionale e l'economista Carlo Cottarelli che rimane ancora in attesa "di una telefonata" che certifichi la sua candidatura.

"Moratti non è un'opzione, anche dall'assemblea è uscita questa indicazione - le parole del segretario lombardo dem Vinicio Peluffo - non credo possa funzionare che ci sia qualcuno che decide anche per gli altri. Non vogliamo imporre niente a nessuno ma nemmeno farci imporre nulla". Detto ancora più chiaramente: "Non la sosteniamo".

"Inizia un nuovo appassionante cammino per dare le risposte che la Lombardia merita", le parole di Letizia Moratti. "Un progetto forte ed attento ai territori - aggiunge - orientato ad offrire una visione del futuro lombardo e nazionale" e aperto a "interlocutori del terzo settore e delle associazioni".

Oltre al sostegno del Terzo Polo, Moratti potrà contare su una "consolidata rete civica" di cui fa parte "Lombardia Migliore", associazione che vede tra i fondatori il consigliere regionale Manfredi Palmeri. Rimane da capire se sarà della partita l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, a cui aveva chiesto in tempi non sospetti di guidare la sua lista civica.

La Lega intanto "saluta” l'ex ministra "che va a sinistra dopo vent'anni con il centrodestra" senza "uno straccio di coerenza" e la coalizione si compatta attorno al governatore Attilio Fontana che in un'intervista al Giornale definisce ormai "superfluo" il dover ottenere un'investitura ufficiale dai partiti. 

(Unioneonline/v.l.)

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