Il Governo ha deciso di impugnare la legge della Campania sul terzo mandato e di ricorrere alla Corte Costituzionale. Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania dal 18 giugno 2015 e riproclamato il 9 ottobre 2020, Politico di esperienza espressione del Partito Democratico, insiste sulla propria candidatura, siccome le leggi in argomento di Veneto, Piemonte e Marche non sarebbero state parimenti impugnate.

La vexata quaestio sui limiti massimi di mandati per le posizioni apicali degli esecutivi eletti direttamente si ripresenta quindi in tutta la sua forza e pregnanza. E probabilmente sarebbe importante operare un doveroso bilanciamento tra quello o quelli che potrebbero apparire come il/i fondamento/i posto/i alla base del divieto di più mandati consecutivi e la potenziale preferenza espressa nel segreto dell’urna dal Popolo degli elettori. Dicendolo forse diversamente, se, per un verso, il divieto in argomento si connota per essere considerato quale contrappeso alla cosiddetta personalizzazione del potere riconducibile in capo all’organo monocratico di vertice dell’esecutivo, nella specie il Presidente di Regione in forza della sua elezione diretta, per l’altro verso, la preferenza espressa dall’elettore, chiamato comunque ad operare la scelta tra più candidati alla Presidenza della Regione, quindi non solo nei confronti dell’eventuale Presidente uscente di turno, dovrebbe, con buona verosimiglianza, poter rivestire la propria pregnanza: “vox populi, vox dei”. Tanto più, allorquando, alcuna previsione di un limite di mandati per il Presidente del Consiglio, come da più parti evidenziato, sia stata enunciata nel momento in cui il Governo di Giorgia Meloni ne abbia proposto una modifica in Costituzione finalizzata ad introdurne l’elezione diretta. Ed ancor di più, allorquando, verrebbe nella circostanza a costituire una contraddizione in termini giuridici e politico-rappresentativo, la persistenza di un limite di siffatta consistenza per Sindaci e Presidenti di Regione e non invece per un “Premier”, se tale lo volessimo chiamare, eletto direttamente.

A voler significare che se l’utilità del limite dei mandati, in relazione a tutti i livelli di governo, debba essere confermata come regola base, allora dovrebbe effettivamente essere tale in tutti i contesti territoriali senza eccezioni di sorta. Il limite dovrebbe valere per tutti, altrimenti, e diversamente, non dovrebbe valere per nessuno. Soprattutto se diretto, siffatto limite, ad escludere ogni forma di personalizzazione e autoreferenzialità del potere. Sul piano squisitamente costituzionale, il limite appare concepito a tutela di taluni imprescindibili principi, quali, a titolo esemplificativo, la pari condizione tra i candidati, la libertà di voto dei singoli elettori e la trasparenza della competizione elettorale, il generale ricambio della classe politica. Sul piano empirico si potrebbe replicare, come spesse volte rilevato da più parti, che l’esistenza di un limite al mandato, in termini assoluti e non diversamente superabile, può esitare nel paradosso della esclusione (dalla competizione elettorale di riferimento specifico) di rappresentanti politici validi di lunga data, con conseguente venir meno di competenze preziose provenienti da parte di chiunque abbia maturato negli anni la profonda conoscenza del proprio territorio e delle sue esigenze. Intanto, perché la continuità nell’azione politica di governo territoriale, parrebbe costituire un valore aggiunto in termini di praticità. Quindi perché la continuità nella gestione degli affari locali, ove i cittadini decidano di confermare in ipotesi l’amministrazione uscente ed il suo Presidente, sembrerebbe apparire in linea teorica idonea a favorire la continuità e la sistematicità degli interventi già avviati ed evidentemente risultati graditi agli elettori. Sicché, non resta a questo punto che attendere il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla Legge della Regione Campania concernente il terzo mandato.

Tempo al tempo dunque. Perché, sebbene si tratti di decisione che interverrà con riferimento alla Legge della Regione Campania, non vi è chi non riesca a vedere che la questione De Luca si intersechi con quella di tutti gli altri Presidenti di Regione parimenti validi e di lunga esperienza, potenzialmente ricandidabili per il terzo mandato, tra cui Luca Zaia, espressione della Lega.

Giuseppina Di Salvatore – Avvocato, Nuoro

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