Nuovo intoppo per la legge omnibus. Arriva dalla commissione Sanità del Consiglio regionale che ha chiesto all'unanimità la proroga dei termini per esprimere il parere di competenza già fornito da tutti gli altri parlamentini. E così si dilatano ulteriormente i tempi di approvazione del provvedimento contenente una variazione di bilancio da 300 milioni, compresi i venti milioni per far fronte ai danni dei roghi di luglio.

Il testo di 32 articoli approderà in aula non prima di ottobre. Prima, infatti, la commissione Bilancio dovrà ricevere la relazione tecnico-finanziaria, si procederà con le audizioni degli stake holder, poi con la discussione di tutti gli articoli, dopodiché scatteranno i dieci giorni a disposizione delle opposizioni per stilare la relazione di minoranza.

DISPOSIZIONI “POCO CHIARE” – I commissari della sesta hanno chiesto più tempo per il parere per avere delucidazioni su una serie di disposizioni "poco chiare". In particolare si riferiscono a uno stanziamento da 1,5 milioni per tre anni a favore delle Diocesi "proprietarie di strutture destinate al sostegno delle famiglie con bambini affetti dalla sindrome di Asperger e sclerosi multipla". Perplessità anche sull'intervento della Regione per coprire in parte (attorno ai 20 milioni, ma da calcolare nel dettaglio) nell'ambito degli interventi di contrasto al Covid, i costi di funzionamento del Mater Olbia, struttura che a causa della pandemia non è entrata pienamente a regime.

LE OSSERVAZIONI – Le osservazioni principali formulate dai commissari sono due: da un lato di metodo, perché la dimensione del possibile intervento non è stata quantificata, dall'altro di merito perché lo stesso intervento sarebbe in contrasto con la decisione del Consiglio regionale di "girare" le eventuali economie al sistema pubblico. Terzo punto contestato, le modifiche alla riforma della sanità contenute nella omnibus. In particolare, rilevano i commissari, si sta consentendo la nascita di una nuova azienda (con la dotazione iniziale di 2 milioni di euro e un organico di 20 unità) che dovrebbe completare la definitiva liquidazione dei rapporti giuridici ed economici delle vecchie aziende sanitarie. 

(Unioneonline/v.l.)

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