Lega, sfiducia a ConteE il premier sfida Salvini
"Questo governo lavorava, non era in spiaggia". Lunedì la conferenza dei CapigruppoLa Lega ha presentato in Senato una mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte. "Troppi no (da ultimo il clamoroso e incredibile no alla Tav) fanno male all’Italia, che invece ha bisogno di tornare a crescere e quindi di andare a votare in fretta. Chi perde tempo danneggia il Paese e pensa solo alla poltrona”, afferma il partito guidato da Matteo Salvini. Che rincara la dose su Twitter: "Chi perde tempo vuole solo salvare la poltrona. Per qualcuno prima la poltrona, per noi prima gli italiani. No inciuci. No governi tecnici. No giochini di palazzo. L'Italia dei sì non aspetta, la parola subito al popolo".
IL DISCORSO DI CONTE - "Non è un governo dei no, questo governo stava lavorando in silenzio, non era in spiaggia". "Salvini mi ha comunicato l'intenzione di interrompere l'esperienza di governo per capitalizzare il consenso elettorale". "Non spetta al ministo dell'Interno decidere i tempi della crisi". "Salvini venga in Aula e spieghi al Parlamento e agli italiani perché vuole rompere: lì si farà chiarezza sulle responsabilità, perché non ci si potrà nascondere dietro slogan mediatici".
Giuseppe Conte da Palazzo Chigi chiude sostanzialmente l'esperienza di governo, ma la sensazione è che il suo discorso sia quello di uno che scende in campo. E lo fa demolendo pezzo per pezzo la narrazione con cui il leader della Lega ha giustificato l'apertura della crisi. Con una serie di attacchi molto pesanti al vicepremier, seppur sferrati con il garbo che lo contraddistingue.
Salvini ieri gli ha chiesto di dimettersi senza passare dalle Camere, ma il premier, nel corso di un colloquio tesissimo, gli ha comunicato l'intenzione di parlamentarizzare la crisi, che sarà - assicura - "la più trasparente della storia della vita repubblicana". Perché il Parlamento "non è un molesto orpello".
Una conferenza stampa senza domande quella del premier, "perché non voglio anticipare più ampie spiegazioni che fornirò in sede parlamentare".
I PROSSIMI PASSAGGI - Conte contatterà i presidenti di Camera e Senato affinché riuniscano le Camere per un voto di sfiducia che appare scontato.
Il Presidente del Senato Elisabetta Casellati ha convocato la conferenza dei Capigruppo per lunedì alle 16: è il passaggio obbligato per stabilire l'agenda della crisi che, ufficialmente, si aprirà proprio con le dimissioni di Conte o il voto di sfiducia in Parlamento. È probabile che si decida di convocare i parlamentari a Roma subito dopo Ferragosto, cioè dal 19 in avanti.
Dopo la sfiducia la palla passa a Mattarella, che una volta aperta formalmente la crisi potrebbe dare vita a un governo che traghetti il Paese alle elezioni. Tre le date segnate sul calendario per la prossima tornata elettorale: 13, 20 e 27 ottobre, con quest'ultima data che andrebbe a coincidere con quella delle regionali già convocate in Umbria. Ma è possibile che le elezioni slittino alla prima o alla seconda domenica di novembre.
Il nuovo governo si troverebbe subito di fronte il duro scoglio della manovra economica, con la perenne spada di Damocle di Bruxelles e dei mercati che pende sul nostro Paese.
M5S - Di Maio, che chiede di votare prima il taglio dei parlamentari, annulla l'appuntamento a Cagliari, dove era previsto un incontro con gli attivisti, e attacca a testa bassa: "Salvini mette i sondaggi davanti al Paese". Poi colpisce dove fa male, allarmando il popolo delle partite Iva del Nord: "Con le elezioni di ottobre ci sarà un governo che si insedierà a dicembre e probabilmente farà aumentare l'Iva".
"Noi siamo pronti al voto", assicura Di Maio. Non è detto che sarà lui a guidare i 5 Stelle, anzi, è molto più probabile il contrario.
Una cosa è certa, ci aspettano tre mesi sull'ottovolante.
(Unioneonline/L)
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LA CRISI VISTA DALLA STAMPA ESTERA: