È stato bocciato l'emendamento soppressivo della riforma del catasto presentato dal centrodestra in commissione Finanze alla Camera. Decisivo un solo voto. La riforma voluta dal governo è dunque salva ma la maggioranza si è spaccata.

A favore della proposta di soppressione hanno votato Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. In totale i voti contrari sono stati 22, i favorevoli 23. 

"Dopo questo voto che porta all'aumento delle tasse sulla casa per gli italiani, svelando le vere intenzioni di centrosinistra e 5 Stelle, da oggi ci sentiamo liberi di votare secondo quelle che sono le indicazioni della politica fiscale da sempre della Lega, che sono flat tax, regimi speciali, cedolare secca, semplificazioni, battaglia sulle cartelle, saldo-acconto", hanno detto Massimo Bitonci e Alberto Gusmeroli dopo il voto sul catasto in commissione Finanze della Camera. "E voteremo - aggiungono - con chiunque ci appoggi su queste proposte", hanno aggiunto.

"Incomprensibile il voto odierno di Forza Italia in commissione Finanze alla Camera sul disegno di legge delega per la riforma del sistema fiscale. A ottobre la linea condivisa all'interno del partito era chiara e ha portato all'approvazione del provvedimento in Cdm da parte dei ministri azzurri", ha detto il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, in quota proprio Forza Italia. “Confermo la linea – aggiunge Brunetta - la casa non si tocca, né ora né mai. Con la revisione del catasto il contribuente medio non si accorgerà di nulla: l'impegno che il Governo ha preso è che nessuno pagherà di più".

LA RIFORMA – Il testo della riforma prevede l’introduzione di modifiche normative e operative per favorire l’emersione di immobili e terreni non accatastati, ma anche l’avvio di una procedura per raccogliere e integrare le informazioni sui fabbricati già schedati al catasto (i cui ultimi aggiornamenti risultano alla fine degli anni Ottanta), rilevando per ciascuna abitazione il valore patrimoniale in base ai valori attuali dal mercato e introducendo dei meccanismi per adeguamenti periodici.

"Un esercizio di mappatura”, lo ha definito il ministro dell’Economia Daniele Franco, che non avrà alcun “effetto immediato” a livello di tasse (Imu, imposte di registro, tasse di eredità o donazione) o di calcolo dell’Isee: le nuove informazioni non saranno rese disponibili prima del primo gennaio 2026.

Gli estimi catastali, le rendite e i valori patrimoniali per la determinazione delle imposte rimangono dunque quelli attuali.

(Unioneonline/l.f.)

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