La ricetta di Doria: «Specializzandi in corsia per coprire la carenza di medici»
Il nuovo assessore alla Sanità: «Poco personale per colpa di un anacronistico numero chiuso per l’accesso all’Università»Il primo pensiero «è per il mio predecessore, Mario Nieddu, che ha svolto un gran lavoro durante il periodo difficile di un’epidemia mondiale». Carlo Doria, ortopedico e docente universitario, nella giunta bis che Christian Solinas considera del “rilancio”, ha il compito di rimettere in sesto la sanità che arranca.
Le emergenze sono la carenza di servizi e quella del personale. A monte, per il nuovo assessore, c’è un problema nazionale: «Il numero chiuso per accedere alla facoltà di Medicina è anacronistico», sostiene, «e lo dico da docente dell’Università».
In attesa di trovare una soluzione, bisogna partire da quello che c’è.
«Abbiamo una riforma da portare a compimento. E con gli ospedali di comunità e le case della salute», afferma, «sarà garantita la sanità nei territori, coordinando al meglio le attività tra medicina generale e specialistica».
I medici, però, continuano a non esserci. Doria punta a mettere al lavoro «con le dovute tutele i medici specializzandi delle nostre università. In passato non si è tenuto conto del turn over tra chi andava in pensione e chi entrava in ospedale. Anche a causa del numero chiuso», ribadisce.
(Unioneonline/E.Fr.)