Massimo Zedda la prende larga: «Io ho poche certezze, però una consapevolezza: se uno non imposta nei primi sei mesi il lavoro dei cinque anni successivi, non vede realizzate le cose». A stretto giro arriva anche la ragione di quella premessa: il sindaco di Cagliari, da quanto è tornato a Palazzo Bacaredda a fine giugno 2024, ha affiancato l’amministrazione dell’ordinario al nuovo piano delle opere pubbliche. Su Radiolina, ospite del programma “A tu per tu”, le prime anticipazioni (qui l’intervista completa: il sindaco ha parlato anche di mercati civici, sicurezza e zone rosse da istituire in accordo con la Prefettura).

Il conto economico

Intanto la cifra: da qui al 2029 l’amministrazione Zedda investirà 700 milioni. «Prendiamo le risorse della programmazione europea 2021-2027 e anche un pezzo di quella successiva». Un enorme tesoretto destinato a cambiare ancora il volto del capoluogo sardo. Per il sindaco è il terzo mandato alla guida della città.

Sant'Elia

Nel borgo sul mare, sono previste due nuove spiagge. «Si può vedere anche su Google Maps – ha detto Zedda -. C’è un accumulo naturale di sabbia, sia nella diga che guarda a oriente, sia in quella creata dal nuovo porticciolo. Lì non abbiamo un sistema dunale da preservare, non è il Poetto. Ci sono massi frangiflutti, si può conferire altra sabbia». Il resto è la linea di costa da collegare definitivamente, «dal lungomare al parco di Molentargius».

In centro

Più lontano dall’acqua, nella Cagliari antica, ci sarà il recupero delle mura. Anche qui i soldi sono stanziati. Al sicuro. «Il cantiere partirà dai Giardini pubblici per arrivare alla scuola Mereu e connettendo la passeggiata di via Regina Elena al Bastione – ha spiegato Zedda -. Verrà rifatto completamente anche il Terrapieno».

Le zone verdi

Il sindaco parla di «connessione tra i parchi cittadini». Dal colle di San Michele passando per il giardino del Seminario diocesano e Monte Claro. Quindi Tuvumannu e Tuvixeddu per arrivare a Sant’Avendrace, dove è pronto il master plan di via San Paolo, tra ferrovia e laguna. Nel mezzo «i poli universitari di Sa Duchessa e Piazza D’Armi – va avanti Zedda -, così come il presidio giuridico-economico di viale Fra Ignazio, quindi l’Anfiteatro romano e Castello, così come l’Orto botanico e il parco dell’Ospedale civile, che una porticina separa da quello militare. Siamo arrivati in piazza Yenne».

I quartieri

La città che vuole Zedda non trascura i destini diversi dei quartieri. «Abbiamo stanziato le risorse per le demolizioni in piazza dei Granatieri di Sardegna: bisogna ricostruire con il concetto di abitazioni decorose e di spazi urbani vivibili». Qui si inseriscono pure i piani urbani di recupero a «Santa Teresa a Pirri» e le «riqualificazioni di Is Mirrionis e San Michele».

La novità

Cagliari cambierà anche in uno dei suoi punti di osservazione più alti: «In viale Europa, la parte in piano sulla sommità di Monte Urpinu, interverremo in modo simile al Poetto, con chioschi. Animeremo quei luoghi». La carte di Zedda sono scoperte. La promessa è lanciata. Di fatto un nuovo patto con la città. Con una scadenza: la fine del mandato (rinnovabile) nel 2029. Nel frattempo, continuerà «la manutenzione ordinaria di vie, piazze, edifici pubblici e zone verdi».

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