Come sarebbe andata a finire si era capito già nel pomeriggio, quando il vicesegretario nazionale Andrea Crippa ha detto: «Non è ancora chiusa, ma il candidato sarà Paolo Truzzu».

In serata è arrivata la nota ufficiale della Lega a mettere il sigillo sulla tenuta dell’alleanza: «Come da insegnamento di Silvio Berlusconi» il partito «è consapevole che l’unità del centrodestra è un valore da difendere. Per questo,  ricompatterà la coalizione anche in Sardegna, con senso di responsabilità e per amore dell’isola, nonostante lo sconcerto per le iniziative di parte della magistratura».

Il riferimento, ovvio, è all’inchiesta per corruzione che vede il governatore Christian Solina indagato eccellente tra gli eccellenti. Procedimento giudiziario che ieri ha portato a un sequestro di beni per 350 mila euro disposto dalla Procura di Cagliari.

Quindi: la Lega va a sostenere Paolo Truzzu di Fratelli d’Italia per la corsa alla presidenza della Regione e biasima la magistratura, che ha compiuto un atto così rilevante contro il suo alleato sardista, quando ancora era in corso il braccio di ferro che passando per la Sardegna interessava anche la Basilicata e le tensioni sul terzo mandato per i presidenti di Regione. Misura che non entusiasma FdI e che spianerebbe la strada al leghista Luca Zaia in Veneto. 

E il Psd’Az? Oggi ha parlato solo il vicesegretario Quirico Sanna. Per domani il presidente del partito, Antonio Moro, ha convocato il consiglio nazionale: la chiamata all’assemblea era stata inviata prima che esplodesse la notizia dell’inchiesta.  All’ordine del giorno c’è la relazione del segretario Solinas e l’analisi della situazione politica. Che rispetto a ieri è mutata.  I sardisti difficilmente lasceranno il centrodestra. Di certo non lo abbandonerà  l’assessore al Turismo Gianni Chessa, che su Facebook ha anticipato: «Sarò candidato nel centrodestra». 

Anche Renato Soru – con il quale non era escluso un avvicinamento in caso di rottura nazionale – ha preso le distanze dai quattro mori. 

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