Bufera sulla Lega che alla Camera ha proposto una legge che prevede un bonus matrimonio fino a 20mila euro, dedicato esclusivamente a chi si sposa in chiesa.

Le opposizioni ricordano come "lo Stato sia laico" e a stretto giro di posta arriva la "correzione": «La proposta di legge a mia prima firma, volta a incentivare il settore del wedding, che per questioni di oneri prevedeva un bonus destinato ai soli matrimoni religiosi, durante il dibattito parlamentare sarà naturalmente allargata a tutti i matrimoni, indipendentemente che vengano celebrati in chiesa oppure no», precisa in serata Domenico Furgiuele.

Prevista la detrazione del 20% delle spese collegate alla celebrazione del matrimonio (religioso): dagli ornamenti in Chiesa, tra cui i fiori decorativi, la passatoia e i libretti, gli abiti per gli sposi, il servizio di ristorazione, le bomboniere, il parrucchiere, il make-up e il servizio fotografico.

Le nozze in Italia sono in flessione da anni e la pandemia non ha aiutato: nel 2020 sono stati celebrati 96.841 matrimoni, 87mila in meno rispetto al 2019 pari al -47,4%. Ma anche confrontando i primi nove mesi del 2021 con lo stesso periodo pre-pandemico la variazione resta negativa (-4,5%) e in linea con la diminuzione già sperimentata negli anni più recenti.

In forte calo a causa del Covid anche le unioni civili, le separazioni e i divorzi: le prime, tra partner dello stesso sesso, sono scese del 33%, le separazioni del 18% e i divorzi del 21,9%.

Tra le voci critiche quella di Benedetto della Vedova, esponente di Più Europa: la proposta di legge «si inserisce nel filone dei bonus per qualsiasi cosa e, di per sé, non è così originale. A qualificarla nel solco reazionario della destra sovranista è il fatto che il beneficio andrebbe riservato a italiane e italiani da almeno dieci anni e che scelgono il matrimonio religioso, ovviamente rigorosamente etero: una perla di analfabetismo costituzionale". Mentre il senatore del Pd Enrico Borghi ricorda a tutti che «chi crede in certi valori, non ha bisogno per testimoniarli della mancia corroborante: roba da mercanti del Tempio». Critiche anche da Mara Carfagna: «Siamo ancora al Papa Re».

(Unioneonline/D)

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