Nuorese, due lauree e il titolo di ingegnera, la prima donna governatrice della Sardegna ha compiuto 55 anni il 6 febbraio scorso, in piena campagna elettorale.

Per lei un passato a lungo fuori dall'Isola, tra il resto d'Italia e l'estero, lavorando in otto paesi diversi, tra cui Stati Uniti, Spagna, Inghilterra, Francia, Olanda. Poi, nel 2018 il rientro in Sardegna.

Tecnologia, energia e finanza i suoi temi, parla quattro lingue, «compreso il sardo», come tiene a precisare.

Imprenditrice e manager è stata amministratrice delegata di Olidata fino alla decisione, nel 2019, di candidarsi alle elezioni europee come capolista del M5s, quando però non fu eletta. In compenso si guadagnò la nomina tra le “Inspiring Fifty italiane”, le cinquanta donne italiane considerate più influenti nel mondo della tecnologia.

L'incarico istituzionale arriverà, dopo la conquista di un seggio in Parlamento alle Politiche del 2019, con la nascita del secondo Governo Conte, in cui rivestirà il ruolo di vice ministra allo Sviluppo economico, confermato con l'arrivo di Draghi.

Numerose le vertenze industriali sarde sul suo tavolo durante gli anni al governo. Nel 2021 viene nominata da Giuseppe Conte vice presidente dei Pentastellati, incarico che ha lasciato quando ha lanciato la sua candidatura a diventare la prima presidente donna della Regione Sardegna. 

(Unioneonline/v.l.)

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