Il Consiglio regionale aumenta gli stipendi dei sindaci di Quartu e Alghero
L’ok in un emendamento notturno proposto da Sorgia (centrodestra): «Giusto così, prendevano meno di Lanusei»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il Consiglio regionale aumenta gli stipendi dei sindaci di Quartu e Alghero. Alla guida dei municipi, con piglio non certo di centrodestra, ci sono Graziano Milia e Raimondo Cacciotto. Ma a proporre l’incremento è stato Alessandro Sorgia: quando ha presentato il suo emendamento a una legge che non doveva trattare di emolumenti ai primi cittadini, in piena notte, durante una seduta a ridosso di Ferragosto, militava ancora nella Lega. L’Aula ha approvato, nonostante qualche perplessità (iniziale) in casa di Pd e alleati. Così ecco l’incremento: il sindaco di Quartu prenderà il 70% della paga mensile del presidente della Regione (prima era il 45%), il collega di Alghero il 50% (era il 35%). Nota (non) a margine: il governatore viaggia intorno ai 13mila euro lordi al mese. Se si chiede il motivo della decisione, i diretti interessati – proponente e beneficiari – rispondono a una sola voce: è stata corretta una stortura.
Come funziona
Tutto parte dalla determinazione dell’ammontare dell’indennità di funzione dei sindaci sardi. Il punto di riferimento è il presidente della Regione. Quanto lui incassano i primi cittadini delle città Metropolitane (ora Cagliari e Sassari). Seguono i colleghi sindaci di capoluogo di provincia con popolazione superiore ai 100.000 abitanti, con l’80%. E, con il 70%, quelli dei capoluoghi con meno residenti. Le ulteriori fasce, verso il basso, sono decise sulla base della popolazione: dal 45% ai sindaci dei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti fino al 21% per quelli che ne hanno meno di 3.000. La guida di Quartu – terza città dell’Isola con quasi 70mila cittadini – o di Alghero (quinta con 42mila) valeva meno di Lanusei, con circa 5.000.
La stortura
E questa è stata la “stortura” da raddrizzare. L’Aula il 12 agosto aveva appena approvato una maxi variazione di bilancio quando l’attenzione degli onorevoli è stata richiamata su un’altra legge. Doveva riguardare il contenimento della spesa degli organi statutari. Ma Sorgia ci ha inserito un emendamento che riguardava i sindaci: «Un correttivo», ha spiegato, «per porre rimedio a una irragionevole disparità di trattamento fra primi cittadini di comuni capoluogo e altri di alcuni dei centri più importanti della regione: a questi ultimi, in alcuni casi, spetta un compenso pari alla metà, o poco più, di quanto è erogato a un collega con la popolazione pari a un dodicesimo». Quartu e Alghero non sono nominate. Ma la formulazione della legge approvata riguarda solo loro. Il problema non era che alcuni sindaci di piccolissimi comuni prendano troppo, ma che gli altri due prendessero troppo poco.
I sindaci
«Il Consiglio regionale ha giustamente sanato una svista della precedente legge che classificava in una tabella superiore comuni come Sanluri, Tempio, Villacidro, Oristano, Nuoro, Carbonia, Tortolì, Iglesias e Lanusei, tutti più piccoli rispetto a Quartu e Alghero, che sono la terza e la quinta città della Sardegna», spiega Milia, col quale Cacciotto concorda in toto. «Quando si pone rimedio a un palese errore», aggiunge, «non si può che essere soddisfatti. Detto questo, per il nostro Comune vale il principio che abbiamo affermato anni addietro: gli aumenti ci saranno se saranno coperti dalla Regione, se questo non accadrà non utilizzeremo, anche se potremo farlo, un solo centesimo del bilancio comunale». Milia, comunque, non è in aspettativa dal suo lavoro e percepirà la metà della nuova indennità.
Enrico Fresu