Sollecita una legge nazionale sui due mandati, che sono “luce nella tenebra”, parla di un Movimento “sulla giusta strada” perché “attaccato da tutti” e sfotte Luigi Di Maio, “Gigino a cartelletta”.

Beppe Grillo scende in campo in vista delle elezioni del 25 settembre e prova a serrare le fila dei 5 Stelle con un messaggio sul suo blog.

I DUE MANDATI

“Noi possiamo anche essere morti tra 15 giorni, non so, ma so che questi nostri due mandati sono la luce nella tenebra, l’interpretazione della politica in un nuovo modo, come un servizio civile. Noi siamo questi e la legge dei due mandati deve diventare una legge di Stato, l’Italia si merita una legge sui due mandati e sui cambi di casacca”, afferma.

“NON MERITIAMO QUESTO PARLAMENTO”

“Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, sono tutti contro di noi”, continua il fondatore del Movimento, che poi lancia un attacco al Parlamento: “L’ho visto mentre Draghi parlava e non era Draghi che mi sconcertava, ma la visione di quel Parlamento lì. Una visione vecchia di gente che è lì da 30 o 40 anni e in cui cominciavamo ad essere dentro anche noi, noi che siamo pure il gruppo più giovane. Questo Parlamento qui non se lo merita nessuno, figuriamoci Draghi. Non se lo merita neanche l'ultimo degli italiani”.

GIGINO A CARTELLETTA

Poi passa a Di Maio: “Tutti questi sconvolgimenti, tutte queste defezioni nel nostro Movimenti sono provocate dalla legge dei due mandati, che è innaturale, contro l’animo umano. C’è gente che fa questo lavoro, entra in politica per diventare poi una ‘cartelletta’. Gigino a cartelletta ora è di là che aspetta il momento di archiviarsi in qualche ministero della Nato. Ed ha chiamato decine e decine di cartellette che aspettano come lui di essere archiviate a loro volta in qualche ministero”.

"SIAMO DEGLI APPESTATI”

C’è anche un mea culpa nel discorso di Grillo: “L’Italia si merita tante cose che noi non siamo riusciti a fare, mi sento colpevole anche io. Ma abbiamo fatto qualcosa di straordinario, sono tutti contro di noi, siamo degli appestati. E quanto tutti, compresi i bulli della stampa, sono contro di noi, significa che abbiamo ragione”.

(Unioneonline/L)

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