Primo colloquio tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini dopo l’affermazione elettorale del centrodestra. I due si sono incontrati per circa un’ora nella sede di FdI, dove la leader del primo partito italiano – che sta lavorando alla squadra di governo - ieri aveva visto il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani.

Grande collaborazione e unità d’intenti”, scrivono in una nota congiunta Lega e Fratelli d’Italia al termine del faccia a faccia. “Entrambi i leader hanno espresso soddisfazione per la fiducia data dagli italiani alla coalizione e hanno ribadito il grande senso di responsabilità che questo risultato comporta. Meloni e Salvini hanno fatto il punto della situazione e delle priorità e urgenze all’ordine del giorno del governo e del Parlamento, anche alla luce della situazione complessa che l’Italia sta vivendo”.

Poi la precisazione di fonti FdI: “Non si è parlato né oggi e né in questi giorni di nomi, incarichi, attribuzioni di deleghe né separazioni di ministeri e sono privi di fondamento retroscena di stampa su presunti veti, così come le notizie già smentite da Palazzo Chigi su un patto Meloni-Draghi". 

Già in mattinata Giorgia Meloni, rompendo il silenzio che dura dal trionfo elettorale, si è affrettata a smentire i virgolettati di alcuni giornali secondo cui lei non vorrebbe dare a Salvini un ministero di peso in quanto è “filorusso”: “Trovo abbastanza surreale che certa stampa inventi di sana pianta i miei virgolettati, pubblicando ricostruzioni del tutto arbitrarie”, ha scritto, “si mettano l’anima in pace: il centrodestra unito ha vinto le elezioni ed è pronto a governare. Basta mistificazioni”.

Il segretario della Lega dal canto suo, in maniera neanche troppo velata, è tornato a rivendicare il Viminale. Condividendo la notizia di 200 migranti sbarcati in Calabria, ha scritto: “Ci vuole qualcuno che torni a difendere e proteggere confini, leggi, forze dell’ordine e sicurezza in Italia. Qualche idea ce l’abbiamo”. Con occhiolino finale.

(Unioneonline/L)

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