Al Senato il governo ha posto la questione di fiducia sulla manovra, dopo l'accordo raggiunto tra l'esecutivo guidato da Giuseppe Conte e la Commissione europea, che ha scongiurato l'avvio di una procedura di infrazione.

Il maxiemendamento sarà votato oggi nell'Aula di Palazzo Madama e nei prossimi giorni alla Camera.

Ecco le principali misure contenute nel testo.

REDDITO DI CITTADINANZA E "QUOTA 100" - Nell'ultima versione del documento il fondo per il reddito di cittadinanza viene ridotto di 1,9 miliardi nel 2019, scendendo a 7,1 miliardi.

La dote per "quota 100", la misura che prevede il superamento della legge Fornero, diminuisce da 6,7 a 4 miliardi nel 2019.

SALDO E STRALCIO DELLE CARTELLE PER CHI È IN DIFFICOLTA' - Il riferimento è alle cartelle arrivate tra il 2000 e il 2017.

La misura riguarda chi è in stato di difficoltà economica, ovvero ha un Isee entro i 20mila euro.

Si prevede l'estinzione dei debiti per omessi versamenti di tasse e contributi pagando il 16% con Isee non superiore a 8.500 euro, il 20% con Isee fino a 12.500 euro e 35% con Isee fino a 20mila euro. Il debito può essere pagato senza sanzioni e interessi, in un'unica soluzione, entro il 30 novembre del 2019 oppure in cinque rate con importi diversi rispetto alla prima versione.

TAGLIO ALLE PENSIONI D'ORO - Nella manovra si parla di un contributo del 15% per i redditi tra 100mila e 130mila euro, che sale fino al 40% per quelli superiori a 500mila euro.

TASSAZIONE "ALLA PORTOGHESE" - Con lo scopo di far rientrare in Italia i pensionati che vivono all'estero, la legge di bilancio prevede un taglio delle tasse per questi soggetti.

L'aliquota è fissata al 7% nel caso in cui si trasferiscano in un comune della Sardegna o delle altre regioni del Sud con popolazione inferiore ai 20mila abitanti.

PROROGA DI 15 ANNI DELLE CONCESSIONI BALNEARI - Prorogate di 15 anni le concessioni demaniali marittime in atto, in scadenza il 31 dicembre 2020.

Il provvedimento non ottempera quanto richiesto dalla direttiva Bolkestein.

RINVIATE LE ASSUNZIONI NELLA PA - Postificipate a dopo il 15 novembre 2019 le assunzioni a tempo indeterminato alla Presidenza del Consiglio e in ministeri, enti pubblici non economici, agenzie fiscali e università.

STOP ALLE AGEVOLAZIONI PER IL NO PROFIT - L'Ires torna al 24% per enti e istituti di assistenza sociale, società di mutuo soccorso, enti ospedalieri, fondazioni e associazioni culturali.

TAGLIO DEI CONTRIBUTI ALL'EDITORIA - Si prevede la riduzione progressiva dei contributi diretti all’editoria fino all’azzeramento nel 2022.

(Unioneonline/F)
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