Da sempre in prima linea per assistere i suoi pazienti, Carlo Doria, direttore della Clinica ortopedica dell'Università di Sassari e da tre mesi senatore del centrodestra nel Collegio di Sassari, interviene sull'incerta situazione della scuola e lancia "una proposta di buonsenso per risolvere gran parte dei problemi che il ministro Azzolina non è stata in grado di risolvere, assieme o contro la sua stessa maggioranza, facendoci assistere ad uno spettacolo indecoroso di disorganizzazione e improvvisazione che non sono degne di una potenza economica qual è l'Italia".

È molto duro il senatore eletto come personalità di spicco della società civile, espressione del gruppo Lega Psd'az: "I nostri ragazzi sono il futuro dell'Italia e la speranza di una Nazione virtuosa e produttiva e non meritano questo trattamento".

Secondo il professore sassarese, "il caos della riapertura e le differenti direttive che arrivano dai diversi ministeri, con il ministro Azzolina sfiduciata a dicembre dai suoi stessi colleghi del Consiglio dei ministri, che quasi all'unanimità ha imposto la didattica a distanza nelle scuole superiori, la dicono lunga sulle capacità organizzative della rappresentante grillina che verrà ricordata unicamente per i banchi a rotelle, un acquisto di cui nessuno ha ancora capito l'utilità forse neanche la stessa Azzolino che, intervistata di recente, non ha convinto nessuno, anzi ha suscitato, se possibile, ulteriori perplessità".

Per Doria "dallo scenario pandemico sfociato col primo lockdown di marzo, nulla è cambiato e il ministro annaspa in soluzioni pasticciate e sempre con l'acqua alla gola: siamo al 3 gennaio e nulla si sa in concreto su una ipotetica riapertura segnata nel calendario il 7 gennaio e su cui non si capisce chi siano i favorevoli e i contrari all'interno della compagine che sostiene, non si sa fino a quando, il Governo Conte".

Perché è così critico sull'operato del ministro Lucia Azzolina?

"Sono ormai 10 mesi che gioca con il futuro dei nostri giovani prendendo in giro famiglie, precari e tutto il mondo della scuola. La disorganizzazione è salita in cattedra e regna sovrana. Credo sia giunto il momento di alzare la voce e far sentire un grido disperato per far tornare alla ragione chi può, penso al Presidente Mattarella, che non dovrebbe continuare ad accettare questo scempio".

Quale soluzione adotterebbe per una riapertura immediata delle scuole?

"Bisogna garantire la scuola in presenza, la tutela della salute e il diritto allo studio per tutti. È necessario affrontare la situazione con serietà e pensare a tutte le conseguenze che gli annunci determinano. Il ritorno a scuola contemporaneo di milioni di studenti è chiaro che causa enormi difficoltà nel trasporto pubblico. Giacché nessuno dei nostri ministri è riuscito a risolvere questo problema, l'unica azione che hanno messo in campo è stata quella di delegare i Prefetti ad affrontare questa grana, impresa impossibile senza risorse ad hoc".

Quindi?

"Visto l'andamento della curva epidemica domani proporrò a Matteo Salvini e a Mario Pittoni, mio collega responsabile della Lega al Senato, di portare avanti il progetto 'Scuola Sicura'".

In cosa consiste?

"Considerata l'incapacità di questo Governo mi appello al senso di responsabilità delle famiglie italiane che, nonostante le minacce di controlli e sanzioni da capogiro arrivate dai ministri Speranza e Lamorgese, hanno affrontato con fin troppa pazienza e responsabilità una situazione gestita in modo disastroso da Conte e soci. Quello che prevede la proposta 'Scuola Sicura' è che siano le famiglie a scegliere per i propri figli se far frequentare in presenza o a distanza le lezioni che la scuola dovrà garantire con i professori in cattedra e muniti del computer per comunicare con gli alunni da remoto".

Una didattica mista in sostanza?

"Le lezioni saranno in presenza e quello che il docente spiegherà in classe sarà seguito a casa dagli alunni collegati tramite pc. Nessuna differenza anche se è chiaro che i bravissimi docenti italiani dovranno rimodulare temporaneamente le modalità di insegnamento. Chi avrà la possibilità di seguire da casa assisterà alle lezioni come faceva fino a oggi collegato da tablet o computer, mentre quelle famiglie che non hanno nonni, zii, parenti per accudire i propri figli e devono recarsi al lavoro oppure non hanno la possibilità di accedere ad una linea internet che consenta la didattica a distanza, manderanno i propri figli a scuola dove le lezioni saranno garantite".

Quali sono secondo lei i vantaggi di questo progetto?

"Molteplici e di sicuro effetto pratico. Credo che l'adesione delle famiglie alla didattica a distanza sarà massiccia perché non vedono abbastanza garanzie nell'organizzazione offerta dal ministro Azzolina. I trasporti sovraffollati sono un pericolo per la diffusione del contagio e questo le famiglie italiane lo sanno bene. Si chiedono sacrifici immani durante le feste e poi, terminate le vacanze, si pretende di assistere ad un delirio di folla sui mezzi pubblici: è inutile fare il Natale in quattro, andare in due in macchina, centellinare le visite ai parenti, indossare la mascherina h24, se poi ci si mescola gomito a gomito in bus e treni stipati di ragazzi e lavoratori. È follia pura ed è ingiusto governare in questo modo scriteriato".

Anche le classi sarebbero meno affollate?

"Certo, un altro elemento importante. Se ci avessero ascoltato da subito forse i banchi a rotelle ce li saremo potuti risparmiare. E con loro anche i soldi spesi, credo inutilmente, per una trovata didattica davvero senza senso. È ovviamente una proposta emergenziale e dovrebbe durare fin tanto che il parametro della curva epidemiologica non decresca tornando su livelli di sicurezza".

Insomma scuola garantita per tutti?

"La scuola deve essere una certezza per i nostri giovani ed è giusto che siano le famiglie a scegliere, in questa fase ancora drammatica, qual è la soluzione più sicura per i loro figli visto che il Governo non è riuscito a risolvere nulla in dieci mesi di inefficienza. Intanto le lezioni sarebbero garantite a tutti. Quelle svolte a scuola sarebbero riprese dal pc e tutti gli alunni, da casa o in classe, avrebbero la giusta formazione. Inoltre zero rotazione perché ci sono famiglie che non hanno la possibilità di garantire ai propri figli la didattica a distanza per cui non è giusto privarli di preziose giornate di insegnamento".

Confida che il ministro Azzolina ascolterà le vostre proposte?

"Non le so rispondere perché la sua inadeguatezza è pari solo alla misericordia di Dio".

L.P.
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