A disposizione delle scelte del partito, ma per ora niente dimissioni: è la linea espressa dal segretario del Pd sardo Giuseppe Luigi Cucca, pochi minuti fa alla direzione regionale del partito convocata a Oristano per analizzare il pessimo risultato elettorale.

LE PAROLE DEL SEGRETARIO - Pur con molti elementi di autocritica ("sia in Italia che in Sardegna abbiamo puntato troppo sulle grandi riforme trascurando le urgenze e il malessere quotidiano della gente"), Cucca ha sottolineato le responsabilità collettive: "Il nostro calo è iniziato da anni, non certo nei nove mesi della mia segreteria".

Ha poi ricordato che il reggente nazionale, Maurizio Martina, ha congelato tutte le situazioni di crisi ai livelli regionali del Pd, rimandando alla fase congressuale che si aprirà dopo l'estate. "Io sono a disposizione per ogni soluzione - ha ribadito - ma faccio parte di un partito nazionale, non locale".

Nei primi interventi del dibattito, che si preannuncia lungo e aspro, sono soprattutto i rappresentanti dell'area soriana a insistere invece nella richiesta di dimissioni.

IL DOCUMENTO - Il Pd sardo avvierà subito una serie di assemblee nei circoli e nelle federazioni provinciali per discutere del rilancio del partito, dopo la sconfitta alle elezioni politiche.

La riflessione, che riguarderà anche maggiori forme di autonomia rispetto ai vertici romani, dovrà poi sfociare in una convocazione dell'assemblea regionale, presumibilmente a metà aprile, dopo l'assemblea nazionale.

È il senso del documento proposto dal segretario Giuseppe Luigi Cucca e approvato (senza una votazione formale) dalla direzione regionale, al termine di un dibattito durato più di cinque ore.

Per ora quindi niente dimissioni da parte del segretario, nonostante molti interventi lo abbiano sollecitato a fare un passo indietro. Ma la decisione del reggente nazionale Maurizio Martina, che ha congelato per il momento le crisi ai livelli locali del Pd, ha prevalso sulla volontà di una svolta immediata.

Tra i più critici gli esponenti dell'area Soru, che infatti hanno fatto sapere, dopo la riunione, di non condividere il documento del segretario.
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