Di Maio dopo il ko in Abruzzo: "Aprire a liste civiche, sceglierò io i capilista alle europee"
Dopo due giorni di silenzio di Maio ha ammesso che "ci sono dei problemi di fondo"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Quarantotto ore di silenzio. Troppe nell'era dei social e dei politici che discettano di tutto e sempre, ma forse sono servite a Luigi Di Maio per metabolizzare il ko in Abruzzo, dove il Movimento ha perso la metà dei voti presi alle politiche del 4 marzo e la Lega ha sbaragliato la concorrenza, diventando primo partito anche in una regione del Sud.
Quarantotto ore al termine delle quali Luigi Di Maio è tornato in campo con una "riflessione sul futuro" che sa tanto di analisi della sconfitta. Tre i punti chiave individuati dal leader pentastellato per uscire dall'angolo.
Far uscire i portavoce locali dalla "comfort zone", ovvero anche loro devono incontrare categorie importanti "come ad esempio quelle dell'imprenditoria e del volontariato". Rinunciare a presentare il simbolo M5S laddove "non si è pronti". E, per chiudere il cerchio, candidature più mirate e calate dall'alto, con tanto di esempio dei candidati ai collegi uninominali, scelti proprio da Di Maio e grazie ai quali - spiega il vicepremier - M5S si è aperto "a nuovi mondi", "portando dentro tante competenze, coinvolgendo persone del mondo accademico, scientifico, delle forze dell’ordine, dell’imprenditoria".
E tutto questo va fatto a partire dalle prossime elezioni europee. Sarà il capo politico a scegliere i nomi dei capilista delle cinque circoscrizioni, mentre gli altri si sottoporranno al giudizio della base con le solite regole, taglio dello stipendio compreso. Allo studio anche la nomina di responsabili sul territorio.
Così Luigi Di Maio, accentrando ancor più su di sé le scelte, affronta i malumori interni al Movimento, in cui sono sempre più quelli che chiedono "meno verticismo" nelle scelte politiche.
C'è poi l'ipotesi di infrangere un tabù dei Cinque Stelle, le alleanze. Tabù già infranto, vista la coalizione con la Lega, ma non ancora prima delle elezioni. Ed ecco dunque l'ipotesi di allenza con liste civiche "radicate sul territorio" nelle lezioni locali.
Per il resto, di far cadere il governo non se ne parla. "Finché ci sarò io questo non succederà, i nostri iscritti hanno votato il contratto e io ho dato la mia parola agli italiani che si va fino in fondo. Questo governo durerà 5 anni e ispirerà tanti altri governi europei".
(Unioneonline/L)