"Era una partita già persa in partenza". Il candidato M5S Francesco Desogus commenta con amarezza i risultati parziali delle elezioni regionali sarde, che vedono un crollo verticale dei pentastellati, che alle politiche avevano superato il 40%.

"Sapevo fin dall'inizio che sarebbe stata difficile, mi stava bene anche un secondo posto. L'unico rammarico che ho è che io non sono un politico di professione, sono una persona venuta dal nulla. Sono già tornato al mio lavoro, in biblioteca, ora sono un semplice attivista".

Di Maio? "Lui non l'ho sentito ma alcune persone del suo staff mi hanno chiamato ieri notte".

La base del Movimento 5 Stelle è sempre più in fibrillazione, anche perché stando ai risultati provvisori la debacle è ancora peggiore di quella registrata in Abruzzo.

Il capo politico Luigi Di Maio, come Giuseppe Conte, predica calma e ottimismo. Rilancia sulla riorganizzazione del partito ma non vede la debacle: "M5S è vivo e vegeto e va avanti, in Sardegna come a livello nazionale. Noi siamo positivi, per la prima volta entriamo in consiglio regionale con diversi consiglieri, è inutile confrontare il dato delle amministrative con le politiche".

La pensa diversamente Luca Piras, escluso dalle primarie online del Movimento. Era lui il candidato in pectore, giunto secondo alle primarie vinte da Mario Puddu. Dopo l'autoesclusione dell'ex sindaco di Assemini condannato ci sono state nuove primarie, da cui è stato fatto fuori proprio il grande favorito. La base criticò aspramente sul blog quella decisione, oggi se ne vedono le conseguenze.

E Piras attacca: "Bisogna coinvolgere di più la base. O si ritorna alla natura del Movimento o si consegna il Paese al populismo più becero". L'attivista individua tra le cause della debacle "un'eccessiva influenza dei portavoce rispetto alle istanze degli attivisti. Si è creato un allontanamento tra attivisti e vertice".

Una nuova organizzazione? "Certo - afferma Piras - ma deve passare per un effettivo dibattito. Auspico inoltre la ripresa di un dibattito onesto sulla gestione del M5S in Sardegna, gli attivisti sono molto scoraggiati".

A proposito di Di Maio, Piras afferma: "Lo considero un vero talento, ma è un essere, ci sta che possa fare errori. Non mi aspetto un suo passo indietro, mi aspetto che si lavori per accorciare le distanze tra la base e i portavoce".

Chi invece ci va giù duro contro il vicepremier è la senatrice "ribelle" Paola Nugnes: "La sua leadership va rimessa in discussione. Da tempo non condivido la linea politica intrapresa e le strategie messe in atto. Se ora, oltre i sondaggi, anche le regionali ci danno il polso di una indubbia e incontestabile perdita di consensi, credo che andrebbe rimessa la palla al centro".

(Unioneonline/L)

FRANCESCO DESOGUS:

LA DEPUTATA EMANUELA CORDA:

© Riproduzione riservata