Si susseguono i commenti della politica circa la vicenda legata al ddl Zan e dopo le parole pronunciate ieri al Senato da Mario Draghi. "Il nostro è uno stato laico non uno stato confessionale, il parlamento è libero di discutere e di legiferare" ha scandito il premier con le sue parole accolte da uno scroscio di applausi.

L’attesa risposta del Governo è dunque arrivata, all'indomani della pubblicazione della nota della segreteria di Stato vaticana che chiede di modificare il provvedimento contro l'omotransfobia, già approvato alla Camera e fermo da mesi a Palazzo Madama in una guerra tra favorevoli e contrari.

La nota della santa Sede fa riferimento all'articolo 2 del Concordato del 1984 per spiegare uno dei principali timori del Vaticano : "la criminalizzazione delle condotte discriminatorie per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere" avrebbero l'effetto di incidere negativamente sulle libertà assicurate alla Chiesa cattolica e ai suoi fedeli dal vigente regime concordatario".

MATTEO RENZI - La legge Zan "non viola il Concordato e la nota verbale del Vaticano è un errore. Le leggi le scrivono i parlamentari, non i cardinali", ha specificato Renzi in un’intervista ripresa dalle agenzie di stampa.

"Un'entrata a piedi uniti di questo tipo riporta indietro le lancette dell'orologio a 5 anni fa, prima delle Unioni Civili. Dico che è un autogol da politico, perché riapre uno scontro Stato-Chiesa di cui non si vedeva il bisogno, ma anche da cattolico - spiega - perché non possiamo fare l'errore di ridurre il messaggio del Vangelo a mero fatto etico. Come credente sono dispiaciuto per lo scontro tra pezzi di Vaticano e pezzi di Cei, come politico difendo la laicità delle istituzioni".

Se cambiare il Ddl Zan "deciderà in libertà il Parlamento, non il Vaticano. Italia Viva ha già votato alla Camera e voterà in Senato. Ma suggerisco prudenza: se con il voto segreto va sotto su un emendamento, la legge rischia di essere affossata". Italia Viva voterà il Ddl, ha ancora proseguito, "ma fossi nei promotori cercherei un consenso largo e mi preoccuperei delle critiche fatte da una parte del Pd su scuola e femminismo". La posizione di Enrico Letta "mi sembra una tattica, per acchiappare qualche like, speculare e opposta alla logica di Salvini. Per questo non ho apprezzato quando dopo aver rifiutato di discutere nel merito del ddl Zan con la Comencini ha aperto a modifiche dopo l'uscita del Vaticano. Mi è sembrato un atto di subalternità psicologica". 

MATTEO SALVINI – Sul disegno di legge Zan, "la Lega è sempre stata pronta a discutere per un testo condiviso, senza ideologia", dice in un'intervista ad Avvenire Matteo Salvini, che spera ci sia spazio di mediazione: "Ho pubblicamente chiesto un incontro a Letta, ma non ho ricevuto risposta. E prima di me, ha proposto un tavolo di confronto anche il presidente della commissione Giustizia, Ostellari. Se l'obiettivo è contrastare ancor più duramente odio e violenza, siamo tutti d'accordo, anche se le leggi vigenti mi sembrano già chiare. Non vorrei che qualcuno insistesse solo per fare campagne ideologiche sui bambini o per limitare la libertà di espressione"

Il ddl per Salvini andrebbe modificato prestando attenzione "sulle definizioni nell'articolo 1, criticate da molti - spiega -. Non vogliamo che l'educazione gender entri nelle scuole, né possiamo tollerare restrizioni alla libertà di pensiero o parola. Sono contento che anche la Santa Sede abbia espresso dei dubbi. Come peraltro, da versanti diversi, hanno fatto esponenti femministe e della comunità Lgbt". Per una mediazione

sul ddl Zan "noi siamo pronti. Abbiamo già depositato un testo, firmato anche da me, per inasprire le pene per chi è protagonista di episodi di odio o violenza; dipende dal Pd".

LOLLOBRIGIDA (FDI) – "Sulla laicità dello Stato siamo perfettamente d'accordo, poi ci sono accordi che l'Italia deve mantenere con Stati esteri come il Vaticano ma sul ddl Zan il principio della libertà di espressione è totalmente violato, va corretto, non si può vincolare la libertà di espressione ed è su questo che ci batteremo". Così il capogruppo Fdi alla Camera Francesco Lollobrigida.

DI MAIO – “Alcune forze politiche stanno bloccando la possibilità di votare il ddl Zan: non è giusto e lo dico da cattolico. In questo paese non solo siamo in uno stato laico ma il Parlamento è sovrano ed ha tutto il diritto di approvare un ddl". Così il ministro degli Esteri ed ex capo politico del M5s, Luigi Di Maio. Il Movimento Cinque Stelle "sostiene" il ddl Zan e il Parlamento "ha il diritto di approvarlo", ha ancora chiarito, ma "credo che in questo momento avremo bisogno anche del sostegno della popolazione perché a quanto vedo non si riesce a sbloccarne la calendarizzazione".

Ieri nessun accordo è stato raggiunto al termine della conferenza dei capigruppo. La calendarizzazione sarà votata in aula il 6 luglio.

Pd, M5s, LeU, Iv e Autonomie chiederanno che l'esame inizi nella settimana del 13 luglio. 

(Unioneonline/v.l.)

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