Si terrà domani a Roma l’atteso vertice del centrodestra nel quale Silvio Berlusconi dovrebbe sciogliere la riserva sulla corsa al Colle e rivelare ai suoi alleati Matteo Salvini e Giorgia Meloni se intende andare fino in fondo o se si ferma. Caso in cui andrà scelto un nome condiviso.

"Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si sono sentiti oggi al telefono – si legge in una nota congiunta dei tre leader -. È in programma per domani, a Roma, un vertice della coalizione. In occasione dell'elezione del Presidente della Repubblica, il centrodestra avrà una posizione condivisa e unitaria". 

Inevitabili le pressioni a fissare l’incontro soprattutto da parte del leader della Lega, anche perché il tempo stringe: il primo voto dei Grandi elettori è previsto per lunedì 24 gennaio alle 15.

LE IPOTESI – Qualsiasi sia la decisione dell’ex Cav (c’è chi giura che ha già deciso di ritirarsi e chi invece scommette che fino all’ultimo sonderà il terreno), si apre domani una nuova fase politica alla vigilia del voto.

Tra i partiti circolano con insistenza tre nomi: Mario Draghi, Pierferdinando Casini e Sergio Mattarella. Il primo aprirebbe il problema ancora irrisolto del destino del governo in carica, il secondo è considerato irricevibile dal centrosinistra, il terzo irricevibile dal diretto interessato, che ha più volte espresso la sua intenzione di congedarsi allo scadere del mandato. Ma se glielo chiedessero tutti in coro, non è detto che il Capo dello Stato uscente dica ancora di no.

Oggi intanto si è tenuto il vertice tra il segretario del Pd Enrico Letta e il leader di Italia Viva Matteo Renzi, che si è detto sicuro che il nuovo Capo dello Stato sarà eletto tra giovedì e venerdì dunque tra la quarta e la quinta chiama. Entrambi d’accordo sulla necessità di un patto di legislatura con la Lega, che terrebbe in piedi il governo qualora si concretizzi il trasloco di Draghi.

(Unioneonline/D)

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