Quaranta giorni senza dar seguito a quanto deciso dal Tar lo scorso gennaio: mettere da parte il “Click day” e riassegnare tramite un “criterio meritocratico” i contributi (750mila euro) destinati, nel 2020, alle manifestazioni pubbliche culturali e di spettacolo dal grande interesse turistico.

La Regione si è dimostrata inadempiente e il prefetto di Cagliari Gianfranco Tomao ha fatto quel che i giudici amministrativi avevano imposto due mesi fa, nominando quale commissario ad acta per portare a termine quel compito la funzionaria Elena Dessì.

Sarà lei a “provvedere integralmente al compimento degli atti necessari all’esecuzione” di quella decisione, quindi a dover riprendere in mano la graduatoria uscita dal “click day” (il sistema che premia i più veloci a inoltrare la richiesta all’apertura del bando), a rielaborarla e a stilare la nuova classifica.

Il sistema era stato introdotto nel settembre 2020: secondo Gianni Chessa, assessore regionale al Turismo, era “l’unica soluzione prospettata dagli uffici per rientrare nei tempi di rendicontazione di fine anno. Non farlo avrebbe significato non spendere i soldi”. Erano stati concessi fondi alle prime 22 richieste sulle 164 presentate. Gli esclusi avevano vinto il ricorso al Tar presentato dagli avvocati Nicola Ibba e Ignazio Ballai (agosto); il Consiglio di Stato aveva confermato (dicembre); nel secondo ricorso (gennaio) contro la mancata attuazione della prima sentenza il Tar ha minacciato l’arrivo del commissario se la Regione non avesse dato seguito alla sentenza entro 40 giorni. Così è accaduto.

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